Etna, faglie attive dal terremoto di Santo Stefano: Ingv pubblica le zone più esposte a rischio sismico

Etna, faglie attive dal terremoto di Santo Stefano: Ingv pubblica le zone più esposte a rischio sismico

CATANIA – I recenti movimenti all’interno del vulcano attivo più alto d’Europa, l’Etna, hanno portato i ricercatori dell’Osservatorio Etneo dellIngv (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) a una ricerca riguardante la mappatura delle zone più esposte al rischio sismico dopo il terremoto di Santo Stefano di poco meno di due anni fa.

Una mappa statica e interattiva che mostra le microzone omogenee delle faglie del vulcano attivate alla fine del 2018. Un lavoro portato avanti da un gruppo di esperti capitanato da Marco Neri e formato anche da geologi del Genio Civile di Catania e da Invitalia.

Il lavoro è stato portato avanti confrontando i rilievi geostrutturali del terreno con i tanti studi pubblicati su diverse riviste scientifiche sia nazionali che estere e contiene i dati acquisiti dal gruppo Emergeo dell’Ingv.

Lo stesso Neri ha detto come l’evento di due anni fa abbia prodotto una “fagliazione speciale” del territorio creando anche delle vere e proprie spaccature.

Immagine di repertorio