CATANIA – È il periodo più critico dell’anno, quello successivo al Ferragosto, sul fronte donazioni e trasfusioni di sangue. Anche a Catania, come pare anche nel resto della Sicilia, è emergenza.
Proprio nella provincia etnea, ieri mattina è stato diffuso un ulteriore messaggio, uno tra i tanti inviti ad andare a donare sangue. Un’azione che potrebbe cambiare la vita alle persone affette da determinate patologie che necessitano delle trasfusioni.
Lampante, in tal senso, l’avviso che è stato diffuso dall’associazione San Marco, che lo scorso giovedì si è unita all’appello dei centri trasfusionali scrivendo sui social: “Riceviamo questo messaggio dal Primario: ‘Oggi, per carenza di sangue, non sarà possibile preparare le trasfusioni per i pazienti talassemici. Rinnoviamo l’invito a donare e facciamo appello a tutte le persone disponibili che possiedono i requisiti a recarsi nelle nostre sedi! L’emergenza sangue non si ferma mai e, proprio nel periodo estivo, c’è ancora più bisogno di donatori'”.
In seguito alla diffusione di tale annuncio, la nostra redazione si è subito attivata per approfondire la situazione e anche per supportare la diffusione di un importante messaggio. Riportiamo di seguito l’intervista esclusiva rivolta a un esperto.
L’intervista al dottor Costanzo
Per fare il punto della situazione è intervenuto ai nostri microfoni il dottore Sebastiano Costanzo, direttore responsabile di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco”.
Qual è la situazione attuale?
“La situazione è quella ricorrente di ogni anno in questo periodo. I donatori sono in ferie, distratti dal mare, dalla montagna e dal caldo. Pertanto l’accesso alla donazione si riduce fortemente. Si tratta di un discorso generalizzato, non riguarda solo noi. La possibilità di ricorrere a una compensazione con altri servizi trasfusionali in questo momento dell’anno è nulla, nel senso che anche gli altri servizi hanno le nostre stesse difficoltà. Quindi dobbiamo fare maggiormente ricorso agli appelli ai donatori per ricordare loro che, se possibile, accedano alle donazioni proprio per permettere comunque di continuare la terapia trasfusionale nei pazienti che ne hanno bisogno sempre in qualsiasi periodo dell’anno: i talassemici rientrano in questa categoria”.
“Il mese di agosto e la prima metà di settembre sono i momenti più critici. Ogni anno siamo alle prese con questa situazione di carenza generalizzata: abbiamo le frigoemoteche pressoché vuote, manteniamo soltanto le sacche per gestire eventuali emergenze, però in questo modo chiaramente i pazienti talassemici o ematologici, che richiedono continuo supporto trasfusionale, si trovano in difficoltà. Proprio oggi vedevo un servizio in merito ai colleghi di Palermo: hanno anche loro le stesse problematiche”.
Come agite nei casi di criticità come questo?
“Il post che è stato diffuso deriva da un appello che ho fatto alle associazioni che afferiscono alla nostra azienda affinché chiamino i donatori. Quelli periodici sono i più importanti, lo zoccolo duro, coloro che tengono in piedi tutto il sistema. Quindi ho pregato le associazioni di chiamare i donatori e attivarsi per raccogliere in questi giorni di particolari criticità. Naturalmente l’invito può essere esteso anche a coloro che non hanno mai donato e che pensano di essere in condizioni di poterlo fare”.
Ci sono dei gruppi sanguigni più richiesti di altri?
“In questo momento la carenza è di tutti i gruppi sanguigni. Quelli più importanti poiché i più diffusi sono il gruppo 0 e il gruppo A, tuttavia la carenza è generalizzata quindi chiunque può e deve venire a donare”.
Chi volesse donare per la prima volta cosa deve sapere?
“In questi casi il soggetto non può donare direttamente perché in Sicilia, ormai da più di 14 anni, esiste la donazione differita. Significa che il candidato donatore si presenta ed effettua uno screening nelle varie associazioni. In base agli esiti dello screening sarà poi possibile stabilire se il donatore può essere accettato alla donazione e a quel punto potrà fare la donazione. Quindi si tratta di due momenti a distanza di qualche giorno l’uno dall’altro: la fase di screening e la donazione in sé”.
Gli accorgimenti prima della donazione, cosa c’è da sapere?
A tal proposito, il medico spiega: “Non è necessario venire a digiuno in occasione dello screening, si può fare una colazione normale come sempre. Per quanto riguarda la donazione, invece, è possibile fare una colazione più leggera senza assumere, in particolare, latticini. Anche in questo caso, dunque, non occorre essere a digiuno. Naturalmente, non bisogna aver avuto situazioni di malessere negli ultimi 15 giorni. Si può donare anche se si è fatto il vaccino, specie quello anti-Covid, non è un criterio di esclusione”.
Il dottor Costanzo conclude: “Anche il rischio di malattie infettive è fortemente ridotto, a ogni modo se sono richieste maggiori informazioni saranno date dai medici che faranno lo screening. Bisogna essere in buona salute, non assumere farmaci particolari (a meno che si tratti della pillola della pressione o la compressa per il diabete, per esempio: in questi casi la donazione può essere comunque fatta). Al momento dello screening, in ogni caso, ci sarà un approfondimento da parte degli specialisti”.
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