“Donare sangue è un gesto di solidarietà, anonimo e gratuito”: intervista al presidente Avis Catania

“Donare sangue è un gesto di solidarietà, anonimo e gratuito”: intervista al presidente Avis Catania

CATANIA – “Donare il sangue è un gesto concreto di solidarietà, anonimo, gratuito, volontario e fatto con periodicità. Significa donare una parte di sé a qualcuno che ne ha urgente bisogno“.

Inizia così la nostra chiacchierata con Francesco Malerba, presidente dell’Avis (Associazione Volontari Italiani del Sangue) di Catania, intervenuto ai microfoni di NewSicilia in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue (World Blood Donor Day – WHO) che si celebra proprio oggi, 14 giugno.

È stata scelta tale data in quanto coincide con il giorno di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni nel ‘900. Dal 2004, quando la giornata è stata indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si punta a una maggiore sensibilizzazione sul delicato – ma fondamentale – tema.

“Il sangue è indispensabile”

Il sangue e i suoi componenti sono delle risorse indispensabili ma non sono riproducibili in laboratorio. Servono, inevitabilmente, a salvare vite, allungarne la durata e migliorare la qualità.

Purtroppo, al giorno d’oggi, la richiesta di sangue è “un’esigenza quotidiana molto spesso a causa di incidenti e, soprattutto, serve nella gestione ordinaria dell’attività sanitaria, basti pensare ai trapianti, ai vari interventi chirurgici, al plasma utilizzato per la produzione di farmaci, ma soprattutto alle migliaia di persone che soffrono di patologie legate al sangue e che necessitano in maniera periodica o addirittura giornaliera di trasfusioni e farmaci“.

Benefici per gli altri ma anche per sé

È certo è che si dona per la salute degli altri, ma i benefici valgono anche per chi sceglie, consapevolmente, di aiutare il prossimo compiendo il nobile gesto. Recarsi con regolarità in un centro per la donazione aiuta a salvare vite e a prendersi un po’ più cura pure della propria.

Come ci ha spiegato Francesco Malerba: “L’Avis è un’associazione privata, senza scopo di lucro, che persegue un fine di interesse pubblico e fa affidamento sui propri donatori periodici che a intervalli di tempo regolari vengono a donare il proprio sangue”.

“Questi sono molto più controllati dal punto di vista medico. A ogni donazione vengono sottoposti a una accurata visita medica e il loro sangue, prima di essere validato, viene attentamente analizzato per tenere sotto controllo la salute del donatore e la qualità del sangue“, prosegue.

Tutto ciò a garanzia di chi riceve ma anche per chi dona. Essere donatore periodico significa monitorare il proprio stato di salute. Vengono garantiti, infatti, una serie di controlli e test gratuiti con particolare attenzione a colesterolo, glicemia e trigliceridi. Donare sangue fa bene anche al donatore perché comporta una presa di coscienza dell’individuo, che è stimolato a mantenere uno stile di vita sano“, puntualizza.

Le diverse forme di donazione

La donazione non è solo di sangue intero, che ha una durata di circa 10 minuti e la quantità prelevata è di 450 ml, ma anche di aferesi che “viene eseguita con apposite apparecchiature che prelevano il sangue, separano le componenti ematiche, trattenendo il plasma, le piastrine ecc., mentre i restanti elementi vengono restituiti utilizzando un unico accesso venoso“.

Queste forme di donazione hanno una durata di circa 40/50 minuti per la plasmaferesi e 90 minuti per la piastrinoaferesi“, aggiunge il nostro intervistato.

Scendendo nel dettaglio: “Nel caso della plasmaferesi il volume di plasma prelevato è compreso tra un minimo di 600 ml e un massimo di 700 ml, può essere donato ogni 15 giorni con un volume massimo di 1,5 litri al mese e 12 litri nell’anno“.

Inoltre: “Grazie all’impiego di separatori cellulari è possibile effettuare donazioni multiple di emocomponenti come plasmaferesi (donazione di plasma e piastrine), eritroplasmaferesi (donazione di globuli rossi e plasma), eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine)“.

Limiti massimi

Il numero massimo di donazioni di sangue intero nell’anno non deve essere superiore a 4 per l’uomo e per la donna non in età fertile, a 2 per la donna in età fertile. L’intervallo tra due donazioni di sangue intero non deve essere inferiore a 90 giorni.

L’intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma e tra una donazione di plasma e una di sangue intero o piastrinoaferesi è di 14 giorni; tra una donazione di sangue intero o di piastrinoaferesi e una di plasma è di 30 giorni.

Ancora, tra due piastrinoaferesi minimo devono trascorrere di 14 giorni, tra una donazione di sangue intero e una piastrinoaferesi 30 giorni. Il numero massimo consentito di piastrinoaferesi è di 6 all’anno.

Donazione sangue

Come donare?

Assodata l’importanza di donare il sangue, adesso vediamo quali sono gli step da seguire. Secondo quanto spiegato dal presidente Avis:

  1. Primo passo: “Andare in una sede dell’Avis o di qualsiasi altra associazione di volontariato, oppure nei centri trasfusionali o punti di raccolta mobile“;
  2. Accoglienza: “Il donatore viene accolto da uno dei volontari, che effettua il riconoscimento e la registrazione, gli fa compilare un questionario“;
  3. Visita: “Successivamente avviene il colloquio e la visita con il medico“;
  4. Prelievo: “Si procede a un prelievo del sangue (è preferibile aver fatto una leggera colazione con frutta fresca, tè, caffè, fette biscottate. No latticini o latte derivati). Il prelievo dura dai 5 ai 10 minuti, è completamente innocuo e viene effettuato con materiale sterile e monouso. Al termine viene offerta la colazione“;
  5. Contatto: “Dopo circa 10 giorni i donatori, se idonei, vengono contattati per la donazione, altrimenti vengono invitati a recarsi dal proprio medico di base per ulteriori accertamenti“.

Da sottolineare che “i donatori con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto di astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione e conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa“.

Chi può donare e chi no?

Naturalmente, ci sono dei requisiti da rispettare affinché la donazione vada a buon fine e il soggetto venga indicato come “idoneo“. Ecco l’identikit del donatore:

  • Età: “È aperta a tutti i cittadini italiani e stranieri, che abbiano un documento di identità valido, età compresa tra 18 e i 65 anni, anche se è possibile continuare a donare sino a 70 anni dopo aver effettuato alcuni accertamenti“;
  • Valori: “Peso non inferiore a 50 chilogrammi ed essere in buono stato di salute. Pressione sistolica inferiore a 180 mmHg, diastolica inferiore a 100 mmHg, frequenza cardiaca compresa tra 50 e 100 battiti/minuto. Livelli di emoglobina uguali o superiori a 13,5 g/dL nell’uomo, 12,5 g/dL nella donna“.

Non può donare, invece:

  • chi assume sostanze stupefacenti;
  • chi è dedito all’alcolismo;
  • chi ha rapporti sessuali a rischio;
  • chi è affetto da HIV/AIDS;
  • chi è portatore di epatite B o C o fa uso di ormoni anabolizzanti.

Naturalmente, per garantire la sicurezza del donatore e dei riceventi, per la prima donazione si effettua il test per la determinazione dei gruppi sanguigni.

A ogni donazione successiva, invece, vengono eseguiti “un esame emocromocitometrico completo, antigene di superficie del virus epatite B, anticorpi anti-HCV epatite C, test sierologico per AIDS, test per la sifilide, test per virus epatite B e C, glicemia, colesterolemia, protidemia totale, ferritinemia, trigliceridi, creatininemia“.

Consigli pre e post donazione

Fermo restando che la donazione è soggettiva e che l’organismo di ognuno ha le proprie “risposte”, vi sono dei consigli da tenere bene a mente pre e post, valevoli per tutti in linea generale.

Come suggerisce Francesco Malerba, il giorno primabisogna mangiare leggero, cibi con pochi grassi, evitare insaccati, salse piccanti, fritture, dolci, nonché alcolici. Riposare almeno 8 ore continuative e non sentirsi deboli o spossati“.

Dopo aver donato il sangue, invece, è bene “non fare sforzi fisici, sport agonistici, evitare gli alcolici, sconsigliato fumare. Bisogna bere a sufficienza acqua o succhi di frutta. È possibile mettersi al volante e si consiglia una giornata di riposo“.

Dove donare a Catania

Come detto, si può donare presso i centri trasfusionali degli ospedali e presso qualsiasi associazione di volontari. L’Avis è presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.180 sedi comunali, 111 sedi provinciali, 22 sedi regionali.

In Sicilia la troviamo in tutte e 9 le Province e in numerosissimi Comuni. A Catania, nello specifico, si trova in via Carini 36, è aperta tutti i giorni compresi i festivi dalle 07,50 alle 11,40 per la donazione del sangue intero e il pomeriggio di tutti i lunedì e venerdì dalle 15 alle 17 per la donazione del plasma.

Inoltre, c’è un’Unità di Raccolta Avis nei Centri Trasfusionali degli ospedali Cannizzaro e Garibaldi centro dal lunedì al sabato e nella Clinica Morgagni in via De Logu (Barriera). È opportuno prenotare telefonando allo 095/373444 o collegandosi sui social al sito Avis Catania.

Donazione sangue Avis

“Non c’è alcun rischio”

Non esistono impedimenti a donare il sangue. Tutti dovremmo entrare nell’ottica che si fa soltanto del bene, nulla più. Non c’è alcun rischio.

È necessario donare il sangue per poter garantire una disponibilità di scorte adeguate. Nel periodo estivo, infatti, si riducono a causa della diminuzione dell’offerta dei donatori e per il numero elevato di incidenti.

È stato calcolato che ogni 80 secondi in Italia c’è qualcuno che ha bisogno di sangue. In pratica oggi solo il 2 % della popolazione dona il proprio sangue per gli altri. Pertanto, il mio invito è quello di donare perché è un gesto di grande sensibilità e altruismo“, aggiunge il presidente Avis Catania.

Purtroppo, io non posso più donare per raggiunti limiti di età, lo faccio spiritualmente tramite i componenti della mia famiglia. Sono convinto che se uno dei genitori è donatore, anche i figli lo saranno“, racconta.

Covid e donazioni

Durante tutto il periodo del Covid le donazioni di sangue non hanno mai subito un arresto. L’Avis ha continuato la propria attività, mettendo in atto tutte le misure necessarie a fronteggiare il contagio e procedendo con le prenotazioni, al fine di evitare gli assembramenti.

All’inizio della pandemia, nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno, la richiesta di sangue ha avuto un notevole calo durante il lockdown sia per la diminuzione di incidenti, sia perché venivano effettuati meno interventi chirurgici. Pertanto si è reso necessario effettuare da parte dell’Avis meno chiamate di donatori.

Nei mesi successivi, grazie anche alla campagna pubblicitaria sulle varie emittenti nazionali, le attività sono riprese regolarmente, come è giusto che sia.

Ringraziamenti 

A conclusione dell’intervista, Francesco Malerba: “Desidero ringraziare tutti i nostri donatori, i dirigenti dei dipartimenti dell’Università di Catania e degli Istituti scolastici, i militari della caserma Sommaruga, il comando provinciale dei carabinieri, i reparti della Polizia di Stato, l’associazione donatori volontari della Polizia di Stato, il comando della Capitaneria di Porto, il comando della polizia locale, l’associazione sportiva Sicilia in bici, l’associazione sportiva del 62° Reggimento ‘Sicilia’, la squadra di calcetto della Polizia di Stato e quanti con il loro nobile gesto contribuiscono ad alleviare le sofferenze altrui. GRAZIE“.

Infine, non dimentichiamo mai che “donare il sangue rappresenta il più grande atto di vita che chiunque può compiere“, secondo quanto sostiene Margaret Chan, direttore generale dell’Oms. Un piccolo – ma immenso – gesto che può realmente cambiare concretamente la vita. Riflettiamo e agiamo.

Immagini di repertorio