Cherofobia, paura di essere felici: evitare ogni fonte di gioia

Cherofobia, paura di essere felici: evitare ogni fonte di gioia

CATANIA – Essere felice, o quantomeno vivere in uno stato di serenità, è quello che ogni persona desidera. Tanti film hanno raccontato e racconteranno di questo sentimento che è importante per ognuno di noi.

Se la ricerca della felicità è uno degli obiettivi che si tenta in tutti i modi di perseguire, perché allora tante volte ne siamo spaventati? Sembrerebbe un controsenso, ma di recente questo fenomeno sta venendo a galla, soprattutto tra i più giovani.

Si tratta della cherofobia, ovvero la paura di essere felici che, nonostante non sia contemplata all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, provoca malessere, in quanto la paura, l’ansia e l’evitamento delle fonti di gioia sono sintomi che possono creare un intenso disagio e limitare la vita di chi se ne fa portatore.

Come spiega il dottor Davide Ferlito, psicologo catanese, il cherofobico, però, non teme in senso stretto la felicità ma ha paura delle sue conseguenze. “In un qualche modo, infatti, ha appreso come a quest’ultima faccia inevitabilmente seguito un’intensa condizione di sofferenza. È proprio questo stretto legame tra gioia e dolore che lo porta ad attivare dei veri e propri meccanismi di difesa e a evitare con tutto se stesso quanto potrebbe essere fonte di felicità. Il cambiamento è, di conseguenza, vissuto come pericoloso, in quanto portatore di novità potenzialmente stimolanti e positive e il mantenimento dello status quo risulta la condizione più rassicurante”.

Sembra, però, che la spensieratezza e la tranquillità tipiche della gioventù non bastino a contrastare questo fenomeno che, invece, è maggiormente diffuso tra i ragazzi. I giovani, e in particolare gli adolescenti – dichiara lo psicologo -, possono incombere con più facilità in condizioni simili in quanto, a differenza degli adulti, stanno affrontando un complesso processo di definizione della propria identità e dispongono, quindi, di un quantitativo minore di filtri rispetto alle proprie emozioni. Possono percepire, di conseguenza, determinate esperienze negative come ineluttabili e scegliere di evitarle con ogni strumento a disposizione, incluso il completo isolamento dalle stesse”.

Come tutte le fobie non vi è un’unica causa, ma bisogna ricercare la base del malessere all’interno della propria storia. In linea generale, infatti, si può associare lo sviluppo della cherofobia a esperienze negative vissute nel proprio contesto familiare e relazionale.

Per superarla, in alcuni casi è necessario intraprendere un percorso di psicoterapia che possa aiutare a mettere fine a quest’ansia generata dalle novità. “Essere consapevoli dell’origine del proprio malessere e cambiare prospettiva dinanzi a esso è il primo passo per poterlo affrontare – conclude il dottor Ferlito -. Il cambiamento è parte della vita stessa e richiede un costante processo di adattamento che se bloccato non giova alla nostra salute. Occorre, quindi, abbandonare acque ormai stagnanti e lasciarsi andare al flusso della vita, sperimentando esperienze di vario tipo, positive e negative, che faranno da volano per un percorso di autorealizzazione mirato alla felicità”.

Immagine di repertorio