Birdwatching in Sicilia: lassù qualcuno ci ama (e ci osserva)

Birdwatching in Sicilia: lassù qualcuno ci ama (e ci osserva)

A guardare gli scatti di Alfio Consiglio credo che qualcuno da lassù se la rida alla grande. Di noi, dello stress quotidiano, dei rimpalli casa-lavoro-casa. Avete mai pensato a quante splendide cicogne, garze, piccioni ci guardano dall’alto, ammirano gli aerei planare, osservano la nostra frenesia cittadina, guardano alla luna mentre noi ceniamo, litighiamo, facciamo l’amore? Più di quante potreste immaginare.

La provincia di Catania pullula di superbi esemplari. Che qualcuno cattura, ma senza ingabbiare. Immortala senza disturbare. Quella di birdwatcher è effettivamente una poesia costante più che un hobby. Probabilmente è una delle forme più leggere e delicate di percepire la realtà minuscola e meravigliosa che ci abbraccia.

Oltre il mare, oltre l’Etna innevata o ruggente, al di là degli scogli e delle onde pazienti, c’è chi, come Alfio Consiglio, tecnico informatico nella vita e fotografo – ha pubblicato il libro fotografico “Scatti al volo”- per passione, si diletta a osservare i voli e le pause e le giravolte dei volatili e a fotografarli.

Fare birdwatching significa osservare i volatili, ascoltarne il canto, riconoscerne il piumaggio e, click, descriverne un attimo.  Lo abbiamo intervistato per capire le meraviglie sopra di noi, che spesso ignoriamo.

Quando ha cominciato ad appassionarsi al birdwatching?
Circa otto anni fa, prima scattavo soltanto foto in vacanza. Poi mi sono innamorato delle foto naturalistiche e ho cominciato a guardare l’ambiente che mi circondava con occhi diversi. Se prima utilizzavo un normale obiettivo, mi sono evoluto al teleobiettivo e alle sue infinite potenzialità.

Da quali specie ha iniziato la sua esperienza come birdwatcher?
Ho cominciato dagli uccelli grandi. Poi mi sono reso conto che erano altrettanto interessanti anche gli uccelli più piccoli: già nei pressi di casa ho intercettato specie come il codirosso o la ghiandaia. Per molti gli uccelli sono solo gabbiani, passerotti e piccioni e invece esistono varietà infinite.

Tutti possono fare foto naturalistiche?
Certamente, è la passione a muovere la ricerca. Per cominciare bastano un binocolo, anche quello da teatro e una macchinetta fotografica con un minimo di zoom. La cicogna è indubbiamente il primo esemplare da fotografare: è facile intercettarle sopra i tralicci, fotografare gli enormi nidi.

Posti che consiglia per il birdwatching?
L’Oasi di Priolo, ad esempio. Ci sono cinque capanni di osservazioni e si osservano tantissime specie, tra cui i fenicotteri. Segnalo inoltre Ispica e Pachino e in particolare i pantani Cuba e Longarini che sempre più spesso i fenicotteri scelgono come zone dove nidificare.

E nei pressi del catanese?
Indubbiamente la zona industriale nord di Catania, per intenderci l’area nei pressi dell’Ikea. Passo spesso in macchina da quelle zone e mi trovo frequentemente a fotografare cicogne. Non trascurerei neanche la zona di Vendicari, probabilmente tra le più note: sei più esposto e hai spesso il sole in faccia, ma per cominciare a scattare è un buon posto. Puoi scorgere fenicotteri, aironi cenerini, cormorani.

Mi parlava anche di un oasi…
L’Oasi di Ponte Barca, certamente. Può trovare anse, acquitirini sbarramenti e dighe. Incredibile come un unico ambiente riesca a ricreare habitat così diversi per ospitare molteplicità di specie. Prodigi della natura: la diga ospita uccelli che vanno in immersione come il cormorano o lo svasso. Poco più in là ci sono i campi allagati che ne ospitano altri. Gli uccelli hanno tutti bocche e zampe diverse, scendono più o meno in profondità, si nutrono diversamente e convivono pacificamente. A volte penso che avremmo molto da imparare da loro.

C’è un periodo ideale per fotografare le cicogne, ad esempio?
Tra novembre e febbraio si accoppiano ed è emozionante immortalarli. Tra marzo e maggio ci sono il periodo di cova e le prove di volo. Da luglio a settembre spariscono per poi rientrare in autunno inoltrato. In generale, in Sicilia ci sono circa 35 laghi e 40 fiumi, bisogna armarsi di pazienza e cominciare a scattare: basta avvicinarsi a una mandria di buoi, ad esempio, per intercettare gli aironi.

Si muove con gruppi di amatori?
Non più. La maggior parte delle foto le ho fatte girando in macchina e scorgendo canali e zone allagate. Naturalmente esistono gruppi, ma anche associazioni per la conservazione e la tutela della natura, tra cui la Lipu Catania, che fanno gli inventari delle specie che avvistano e curano l’aspetto dell’ avifauna. Io preferisco muovermi da solo e lasciarmi ispirare dalle specie che incrocio per caso, magari viaggiando in macchina. Spesso oltre a cicogne e fenicotteri, incrocio altri animali: non è raro incontrare le volpi sull’Etna, i daini nelle Madonie, i caprioli sui Nebrodi. Oppure, se proprio non l’ho conquistata con il birdwatching, provi semplicemente ad andare a Dinnamare, in provincia di Messina, per capire della bellezza di cui sto parlando. Il fuoco dell’Etna, le isole Eolie, il mar Ionio e un santuario bellissimo, sono piccole cose preziose. Viviamo in una terra meravigliosa e troppo spesso ce ne dimentichiamo.

Le foto sono una gentile concessione di Alfio Consiglio// Il profilo Twitter ”Dottoresso” è rintracciabile qui: http://www.flickriver.com/photos/16997472@N03/popular-interesting/