Agrumicoltura: da Acireale una proposta innovativa

ACIREALE – Oggi nella sala conferenza del CRA – ACM (Centro di Ricerca per l’Agricoltura e le Colture Mediterranee) si è svolto il convegno “Innovazioni tecnologiche nel settore post raccolta verso Expo 2015”.

Corrado Vigo, Paolo Rapisarda, Daniele Romano

Durante la fase di apertura dell’evento, presieduto da Paolo Rapisarda, direttore del CRA-ACM, Aldo Todaro, presidente dell’Ordine dei tecnologi alimentari di Sicilia e Sardegna e Corrado Vigo, presidente della federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Sicilia, si è svolta la cerimonia di intitolazione della sala conferenze del CRA-ACM a Giacomo Lanza, ricercatore riconosciuto a livello internazionale ed esperto del settore post-raccolta degli agrumi scomparso prematuramente il 13 dicembre 2009.

Al convegno hanno partecipato docenti e ricercatori appartenenti a enti di ricerca nazionale con qualificata esperienza internazionale nel settore post-raccolta della frutta.

I prodotti ortofrutticoli, successivamente alla fase di raccolta, subiscono alterazioni di natura fisiologica e microbiologica legate per lo più ad errate metodologie usate durante la fase di lavorazione e conservazione.

Gabriella Cirvilleri

È per questo che, come spiega Gabriella Cirvilleri, docente del dipartimento di gestione dei sistemi agroalimentari e ambientali dell’Università di Catania, “si cerca di rendere efficienti le nostre ricerche nel settore pre e post-raccolta anche grazie alla partecipazione a progetti internazionali di vasto respiro. Nella fattispecie abbiamo rivolto un’attenzione particolare al trattamento e al contenimento delle malattie con tecniche alternative ai prodotti chimici attraverso l’impiego di sostanze naturali”.

La post-raccolta è un aspetto fondamentale della ricerca per l’agrumicoltura soprattutto in un momento in cui gli operatori del settore, per la crescente attenzione dei consumatori nei confronti degli effetti residuali sulle derrate alimentari, si vedono costretti a orientare le loro scelte verso l’adozione di strategie alternative ecocompatibili.

Paolo Menesatti

Paolo Menesatti, direttore dell’unità di ingegneria agraria del Consiglio della ricerca e sperimentazione in agricoltura ritiene che “la qualità è sempre più richiesta dal consumatore, ma il problema è capire quale tipo di qualità possa essere richiesto”.

La Sicilia avrebbe le giuste risorse per poter raggiungere ottimi risultati nel campo dell’agrumicoltura ma, come si è evinto dalla conferenza, soffre di una scarsa unione tra gli operatori del settore. Tutto questo, inevitabilmente, incide in maniera negativa su tutta la filiera.

In proposito Menesatti afferma: Ognuno tende a garantire la sua nicchia mentre sarebbe più utile per tutti se ci fosse un maggiore coordinamento tra il mondo della ricerca, dei produttori, trasformatori, esportatori. Sarebbe interessante anche l’intervento pubblico, della Regione, nonché del ministero, per cercare di trovare una strategia comune finalizzata a promuovere il nostro prodotto e a difenderlo”.

Difenderlo soprattutto da una concorrenza spietata, proveniente da paesi, come il Marocco, che possono produrre a prezzi più bassi grazie a contesti sociali ed economici molto diversi dal nostro e in grado di soffocare la già precaria economia agricola siciliana.

Paolo Rapisarda nella fase di conclusione del convegno ha posto in risalto gli obiettivi della Ricerca che corrono in parallelo con quelli dell’Expo 2015 e si augura la possibilità di estendere la commercializzazione verso mercati più distanti.