CATANIA – Tutto pronto per la Festa di Sant’Agata, Catania si prepara al meglio per accogliere la sua Patrona.
Ecco che arriva il messaggio del presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi, in vista dei giorni clou delle celebrazioni. Un invito alla riflessione e un promemoria del senso civico che dovrebbe accompagnare ciascun cittadino.
Lo riportiamo integralmente.
Il messaggio del presidente Anastasi
“Nella vita di ogni essere umano può capitare di doversi rivolgere al cielo, ad una entità, ad uno spirito protettivo, al fine di una guarigione, affinché possa venire incontro ad un familiare in difficoltà, ad un momento grave per la collettività, per invocare la Vita.
A Catania c’è Agata, La Santa, La Buona, essenza pura, veicolo certo verso Dio.
A Lei immediatamente abbiamo rivolto incessanti preghiere la sera del 21 gennaio nei momenti terribili delle esplosioni in via Fratelli Gualandi a Trappeto Nord a causa di una fuga di gas che miracolosamente non ha mietuto vittime.
Un popolo intero, una Città all’uniscono, in modo unico ed irripetibile adesso vivono in questi giorni “a picciridda”, la Patrona con frenesia, amore, fede viscerale ma sempre in assoluta armonia.
Una simbiosi fra la Patrona e la Città avvolgente, protettiva a cui occorre guardare con fiducia perché questa devozione possa tradursi sempre in amore, rispetto civico verso Catania.
Catanesi, cittadini, devoti, seppur quasi geneticamente barocchi, non possiamo esimerci in nome di Agatha a non dare tutti noi stessi per la rinascita e salvezza di questa città, in continua evoluzione, libera dai peggiori egoismi, novelli carnefici del bene comune a cui occorre opporre strenua resistenza.
“La madre de’ Maccabei”
“Mi permetto a questo punto richiamare alla memoria la parte finale della Licenza che chiude l’oratorio “La Madre de’ Maccabei“, composto per la traslazione delle Reliquie di Sant’Agata nel 1794 dal Canonico Giovanni Sardo; supplica alla Santa Patrona perché tenesse lontana ogni sommossa invitando contestualmente i catanesi alla strenua difesa della città, se necessaria:
“…Ma adesso, o Madre,
Han più che mai bisogno
Di soccorso i tuoi figli…
…Ah questa terra,
Dove nascesti, e dove
Per confessarla Tu versasti il sangue
Del cimento fatal mantieni illesa,
O insegnaci a morir per sua difesa…”
“Alma Agatha” potremmo appunto a dire, quale compendio storico-artistico di una tradizione che la modernità non travalica, semmai aggiorna, per quella fiducia, fede incondizionata verso le nostre origini, verso la nostra giovane martire, incessante riferimento e monito per chi intende amare realmente Catania e i suoi cittadini“.