CATANIA – La storia di Catania è puntellata di numerose leggende legate a quelli che sono i cosiddetti “luoghi storici” della città.
Oggi vi parliamo di Piazza Università, che non è un semplice punto di ritrovo per i catanesi… Oltre a questo, infatti, c’è molto di più. Di che si tratta?
Un po’ di storia
Piazza Università si trova lungo la Via Etnea a pochi passi da Piazza Duomo, dove risiede il vero cuore barocco di Catania. Nel 1696 venne costruito il palazzo dell’Università dopo il terremoto – estremamente distruttivo – di tre anni prima.
Il progetto fu portato avanti da diversi architetti tra i quali ricordiamo Giovanni Battista Vaccarini, Francesco e Antonino Battaglia.
Esattamente di fronte, ad est, sorge il palazzo San Giuliano (costruito nel 1738). A sud della piazza si trova il lato posteriore di palazzo degli Elefanti, sede del municipio della città, e palazzo Cilestri che risale alla seconda metà del Settecento. Infine, a nord, si può notare il palazzo Gioeni d’Angiò e, a nord-ovest, il Palazzo La Piana.
I quattro lampioni di bronzo di Piazza Università
Per rendere più particolare la piazza, nel 1957 gli scultori catanesi Mimì Maria Lazzaro e Domenico Tudisco realizzarono dei lampioni di bronzo, su progetto di Vincenzo Corsaro, un architetto.
Non si tratta solamente di un’opera artistica, perché i quattro candelabri rappresentano ciascuno una leggenda catanese. In ordine, si parla, infatti, di Gammazita, Colapesce, i Fratelli Pii, il Paladino Uzeta. Vediamo nel dettaglio di che si tratta e la loro storia.
- LA LEGGENDA DI GAMMAZITA: Gammazita era una giovane bella e virtuosa. Un giorno un soldato francese di nome Droetto se ne innamorò ma lei non ricambiava. Era talmente ossessionato dalla ragazza che il suo “corteggiamento” era diventato quasi una persecuzione. Per paura Gammazita non usciva mai sola, tranne un giorno che, recatosi nei pressi di un pozzo, fu inseguita dal soldato e, per non cedere alle richieste del giovane pretendente, si uccise gettandosi nella cavità.
- LA LEGGENDA DI COLAPESCE: Nicola il pesce, detto Colapesce, era un giovane che riusciva a stare sott’acqua per tanto tempo. Quando Federico II conobbe tale “dote” lo invitò – quasi sfidandolo – a recuperare dapprima una coppa d’oro e poi la sua corona. Il giovane eseguì i comandi e riuscì nell’impresa. Il re, allora, gli chiese di vedere cosa vi fosse sotto la Sicilia. Colapesce, anche in questo caso, si immerse e, una volta portata a termine la sua perlustrazione, comunicò a Federico II che l’Isola poggiava su tre colonne: una a Capo Passero, una a Capo Lilibeo e una a Capo Peloro. Quest’ultima, però, era incrinata. Il re, così, preoccupato chiese di verificare meglio e Colapesce domandò delle lenticchie da portare con sé. Se queste fossero emerse, ciò sarebbe stato segno della sua morte. Colapesce, dopo l’ultima immersione non tornò più a galla, mentre le lenticchie sì. Secondo la leggenda, è ancora in fondo al mare a reggere la colonna che era lì lì per crollare.
- LA LEGGENDA DEI FRATELLI PII: Anfinomo e Anapia erano due fratelli che tentarono di salvare i propri genitori caricando il loro peso sulle spalle durante un’eruzione dell’Etna. Secondo la leggenda, stavano per essere travolti dalle fiamme quando gli dei divisero il fiume di lava e tutti e quattro si salvarono miracolosamente.
- LA LEGGENDA DEL PALADINO UZETA: La storia fu inventata agli inizi del Novecento da Giuseppe Malfa. La leggenda narra di un ragazzo di umili origini, chiamato appunto Uzeta, diventò cavaliere per la sua bravura e sconfisse gli Ursini, giganti saraceni che diedero il nome al Castello ubicato al centro di Catania: il Castello Ursino appunto. Grazie a questa impresa portata gloriosamente a termine, Uzeta riuscì ad ottenere la mano della figlia del re Federico II.
Piazza Università per i catanesi
Con il suo pavimento interamente lastricato in pietra lavica con al centro lo stemma di Catania, Piazza Università è sicuramente una delle sedi principali della movida catanese, notturna e non solo. Non di raro, proprio qui vengono organizzati spettacoli, concerti, momenti d’intrattenimento e quant’altro.
Particolare la sua posizione, in piena Via Etnea con uno scorcio di Cattedrale da un lato e l’Etna sullo sfondo dall’altro, Piazza Università, soprattutto di notte, diventa ancora più magica e affascinante, complice anche l’illuminazione.
Questo luogo rappresenta uno dei simboli della Catania barocca, nonché uno dei posti più belli, suggestivi e intriganti della città dove storia, tradizioni e leggende si mixano perfettamente in una combo sorprendente.
Fonte Foto: Fotoeweb.com