CATANIA – L’epatocarcinoma è uno dei tumori più frequenti in Italia e nel resto del mondo. Il tumore al fegato ha una maggior incidenza di crescita negli ultimi anni e per mortalità è al terzo posto in tutto il mondo. La nascita del Pdta è fondamentale per prendersi carico del paziente fin dalle fasi più precoci della malattia. Questa mattina, all’Aula di Endocrinologia del Presidio Ospedaliero Garibaldi-Nesima, è stata consegnata la Certificazione Bureau Veritas per il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) dell’Epatocarcinoma all’Arnas Garibaldi.
Il Pdta è la garanzia di un percorso diagnostico e terapeutico che rispetti le linee guida internazionali e gli standard migliori in campo diagnostico. È garanzia anche per i pazienti di essere presi in carico da un gruppo di professionisti capaci di gestire tutte le opzioni terapeutiche oggi disponibili. La certificazione significa anche avere periodicamente delle verifiche sul lavoro svolto.
“Un percorso che premia la sanità siciliana e che mira a dare risposte ai pazienti spesso costretti a chiedere risposte mediche al di fuori delle strutture ospedaliere pubbliche e fuori dalla Sicilia” ha detto Fabrizio De Nicola, Commissario Straordinario Arnas Garibaldi di Catania.
“È il successo di tutti” ha commentato Giuseppe Giammanco, Direttore Sanitario Aziendale Arnas Garibaldi di Catania. “Un lavoro in team dove hanno partecipato tutte le unità operative mediche chirurgiche che danno il loro contributo. Non è un traguardo soltanto nostro ma per i pazienti e per la sanità. Standardizzare i processi assistenziali dare sicurezza e certezza nella cura è un nostro dovere stesso tempo raggiungerlo un risultato che ci fa piacere” ha concluso Giammanco.
Il Gruppo Multidisciplinare guidato dal dott. Maurizio Russello, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Epatologia, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento. Il gruppo è composto dal dott. Roberto Bordonaro, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica, dal dott. Nino Vallone, direttore Fisica Sanitaria dell’Unità Operativa Complessa di Radiologia del Garibaldi-Nesima, dal dott. Giuseppe Giordano, Responsabile della Radiologia Interventistica della Radiologia del Garibaldi-Nesima, dal dott. Giovanni Bartoloni, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica, dal dott. Nicola Cinardi dell’Unità Operativa Dipartimentale di Epatobiliare e dalla dott.ssa Desirè Caudullo, Data Manager e Clinical Auditor. Questo riconoscimento rappresenta un traguardo significativo, essendo il primo del genere in Sicilia e il secondo su tutto il territorio nazionale.
“Un grande risultato per la qualità del servizio offerto ai pazienti e una sfida per la collettività” ha detto Maurizio Russello, direttore dell’UOD di Epatologia Arnas Garibaldi.
“Questa certificazione si scrive nel solco di una tradizione, ormai più che decennale, della Arnas Garibaldi che persegue i migliori livelli di qualità assistenziale in tutte le discipline nello specifico nel campo oncologico. In più di un’occasione – ha spiegato Roberto Bordonaro, Direttore UOC Oncologia Medica – i modelli di governo clinico sperimentati e certificati dalla nostra azienda sono stati adottati dall’assessorato alla salute della Regione Siciliana come modelli di riferimento per le altre aziende sanitarie“.
“Un traguardo importante perché arriva in un momento difficile per la sanità a seguito della carenza nel reperire i medici e dopo il lungo periodo della pandemia. Ci sono sempre più pazienti anziani e poli patologici” ha detto Marcello Romano, Direttore del Dipartimento delle Medicine Arnas Garibaldi di Catania.
L’Ospedale Garibaldi di Catania, attraverso il raggiungimento della certificazione, siglata da Bureau Veritas, per il Pdta del tumore al fegato ha dimostrato di essere un esempio. La salute e la sanità sono una questione di qualità della vita per i pazienti ma anche una questione di spesa pubblica per le casse dello Stato. Favorire e lavorare sulla qualità e l’efficienza dei servizi e delle cure offerte è dunque una priorità. “Il lavoro svolto deve essere da esempio anche per altre strutture ospedaliere. Soltanto in questo modo si possono avviare percorsi virtuosi nella nella lotta e nella cura contro i tumori” ha commentato Alfio Saggio, presidente dell’Ordine dei Medici di Catania. “All’Ospedale Garibaldi hanno fatto un bel lavoro. Questi percorsi possono essere estesi a qualsiasi tipo di patologia in modo da produrre anche vantaggi in termini di qualità, celerità di cure e anche di risparmio“.
Durante la consegna della certificazione era presente anche Massimiliano Conforti, vice presidente Epac che ha detto: “Ci vorrebbero più Pdta come questo perché rappresenta un percorso diagnostico terapeutico importanza per il paziente perché viene ben seguito e segue procedure delineate“.
“A questo risultato si arriva con grande sforzo” ha spiegato Mario Cugno, Business Development Manager Sicilia Bureau Veritas Italia. “Non si tratta di una certificazione Iso, quindi di sistema gestionale ma del servizio del Pdta, quindi a differenza di una certificazione Iso andiamo a verificare tutti i processi che riguardano la realizzazione dei servizi e delle aspettative verso il paziente. Una certificazione non facile da ottenere, accreditata da Accredia. Ha validità di tre anni e noi saremo garanti del rispetto dei requisiti”.
Oggi, rispetto al passato, ci sono sempre più soluzioni sia chirurgiche e sia terapeutiche e nel futuro ci saranno sempre più terapie farmacologiche che potranno migliorare la qualità dei pazienti malati di tumore al fegato. Migliorare la sopravvivenza sia nel medio che nel lungo periodo è la sfida più grande che si deve vincere. Prolungare la vita dei pazienti che non possono sottoporsi a intervento chirurgico è un importante obiettivo. Le terapie innovative rappresentano una speranza per i malati e le loro famiglie.
L’epatocarcinoma è il tumore primitivo più comune che colpisce il fegato, rappresentando il 90% dei casi. È una delle neoplasie maligne più diffuse a livello globale, con una mortalità del 10,5% nel sesso maschile (secondo solo al tumore polmonare) e del 5,7% nel sesso femminile (al sesto posto dopo tumore al seno, polmone, colon-retto, cervice uterina e stomaco).
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