Il ruolo dello psicologo nei Disturbi dello Spettro Autistico e nei DSA

Il ruolo dello psicologo nei Disturbi dello Spettro Autistico e nei DSA

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei tanti volti della psicologia e dei diversi contesti in cui uno  psicologo può lavorare per promuovere il benessere e intervenire su situazioni specifiche di disagio e sofferenza. Riprendendo il tema della rubrica della scorsa settimana, sono felice oggi di proporvi un’intervista alla dottoressa Giulia Carnemolla, psicologa e specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale, per conoscere meglio come lo psicologo può intervenire nell’ambito dei Disturbi dello Spettro Autistico e dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

L’intervista alla dott.ssa Carnemolla

Come opera uno psicologo nell’ambito dei Disturbi dello Spettro Autistico e dei DSA? Puoi raccontarci la tua esperienza?

Svolgo la mia attività presso il centro Multidisciplinare ApprendiAMO di Catania, in cui lavorano diversi operatori tra cui Pedagogisti, Psicologi, Educatori, Logopedisti, Neuropsicomotricisti, Biologi Nutrizionisti, i quali sono specializzati nell’assistenza a bambini ed adolescenti che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ADHD, Disturbi dell’Attenzione, Bisogni Educativi Speciali, Disturbi dello Spettro Autistico, Disturbi Motori e Disturbi del Linguaggio.

All’interno del Centro, dunque, è attivo un team di lavoro specifico per tutte queste problematiche. L’obiettivo è quello di accompagnare tutti i nostri ragazzi nel loro percorso di crescita, mostrando loro alcune delle possibili vie per essere individui brillanti e fiduciosi. Crediamo, infatti, che a partire dagli interessi e dalle potenzialità dei bambini sia possibile promuovere il loro senso di efficienza ed efficacia, nonché aumentarne l’autostima. E lo facciamo focalizzandoci su tutti gli ambiti di vita dei nostri ragazzi, evidenziando quanto sia importante il lavoro multidisciplinare d’equipe; è questo infatti lo strumento vincente per integrare le competenze, le conoscenze e le abilità di ogni figura professionale al solo scopo di ottenere migliori risultati per la cura ed il miglioramento della qualità di vita del paziente.

Io mi occupo del doposcuola specializzato, il quale è rivolto principalmente a tutti i bambini e ragazzi con DSA, BES, disturbi dello spettro autistico e ADHD. Si tratta di uno strumento utilizzato per sostenerli oggi più che mai nel consolidamento e nel mantenimento delle abilità apprese, offrendo loro un aiuto concreto nello svolgimento dei compiti a casa, per migliorare il proprio metodo di studio e aumentare la fiducia nei  propri mezzi. Svolgiamo anche attività di potenziamento dei processi cognitivi come memoria, attenzione e funzioni esecutive al fine di rafforzare gli aspetti metacognitivi dell’apprendimento e raggiungere l’autonomia scolastica“.

Quali criticità e difficoltà possono emergere nel lavoro con questi bambini e ragazzi?

Le criticità che possono emergere quando si lavora con bambini e ragazzi con DSA possono essere dovute ai bassi livelli di autostima e di autoefficacia in quanto sembrerebbe che i bambini con DSA abbiano scarsa fiducia nella personale capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati e proprio per tale ragione presenterebbero una motivazione e una spinta all’impegno più basse nelle attività scolastiche ed una maggiore tendenza a rinunciare e abbandonare i compiti alle prime difficoltà avvertite. La frustrazione continua nello studio e le difficoltà nel raggiungimento delle aspettative che si avverte da parte dei genitori e degli insegnanti e che raramente riesce a soddisfare, minano il senso di autoefficacia e l’autostima del bambino con DSA, facendolo sentire ‘incapace’. Quindi, quando si lavora con ragazzi DSA, bisogna considerare anche queste componenti per poter fare un lavoro completo e riuscire ad ottenere dei buoni risultati“.

Come comportarsi quando si sospetta un disturbo di questo tipo e quali interventi è possibile mettere in atto?

Negli ultimi anni, è stata evidenziata l’importanza di un precoce riconoscimento dei problemi di apprendimento, sia per prevenire la sofferenza e il disagio scaturito da una mancata diagnosi che per aiutare il bambino a sviluppare tempestivamente una concezione positiva di Sé, individuando limiti e debolezze e potenziando le proprie risorse. Proprio per questo motivo, è importante che di fronte a un sospetto da parte della famiglia quanto della scuola, si intervenga tempestivamente, scegliendo successivamente di sottoporre il bambino a una diagnosi accurata, mirata e individualizzata. Una diagnosi di DSA tempestiva e accurata è molto importante perché permetterà da una parte, di evitare credenze errate che portano a colpevolizzare il bambino (“Non impara perché non si impegna“) o attribuire la causa delle sue difficoltà a problemi psicologici o familiari, correndo quindi il rischio di incidere anche sul piano emotivo-relazionale del bambino stesso, appesantendo il suo vissuto scolastico, con le ripercussioni correlate all’autostima e alla motivazione; dall’altra, di mettere in atto aiuti specifici e individualizzati, utilizzando tecniche e strumenti di riabilitazione e trattamento (come i percorsi di potenziamento da noi svolti) e di compenso a scuola, nonché altre misure dispensative come ad esempio la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti, l’uso della calcolatrice o del computer, quando indicato nella relazione consegnata e condivisa con la famiglia.

Sulla base di queste considerazioni, il ruolo dello psicologo, nel corso del trattamento di accompagnamento allo studio, aiuta lo studente a utilizzare strategie di apprendimento utili ai bambini ed ai ragazzi per facilitarli nell’ambiente scolastico e nel proprio percorso accademico“.