L’Aido incontra gli studenti dell’I..I.S. “Carlo Gemmellaro” di Catania

CATANIA – Il 22 febbraio 2019 nell’aula magna dell’Istituto “Carlo Gemmellaro” di Catania si è svolto l’incontro con i volontari dell’AIDO (Associazione Italiana Donazione Organi, tessuti e cellule) – delegazione di Catania – rivolto agli alunni delle quarte e quinte classi, per promuovere la cultura della donazione e ampliare le conoscenze della malattie che portano al bisogno di trapianto.

Questo evento è stato coordinato dalla referente alla salute, prof.ssa Maria Reina, da tempo impegnata nella scuola in questa tematica importante quale è l’educazione alla salute.

Ancora una volta, il dirigente scolastico, la prof.ssa Concetta Valeria Aranzulla, rafforza la visione sistemica di una scuola aperta al territorio e con cui opera in sinergia per lo sviluppo e la formazione della persona in termini di responsabilità etico-civili: la cultura della donazione ha in questo ambito una forte valenza.

Alla conferenza sono intervenuti: il vice presidente AIDO Catania, dott. Santo Reina, e il presidente del gruppo comunale AIDO Tremestieri Etneo, Giovanni Calcaterra, per le testimonianze sulla donazione.

Si è posto l’accento particolarmente sui seguenti obiettivi: tutela della salute come bene sociale, la scelta di donare come misura dell’amore per la vita, la conoscenza degli organi vitali e la loro funzione, la solidarietà come valore umano, sociale e religioso

Il dott. Santo Reina ha sottolineato come ogni giorno decine di pazienti – donne, uomini, bambini – vedono affievolirsi le speranze di ricevere un organo e, con angoscia, avvicinarsi la loro fine. Ma la cosa più terribile è la consapevolezza che questa scia di sofferenza e di dolore potrebbe avere fine se solo anche in Sicilia aumentassero le donazioni. L’argomento donazione, di per sé importante, diventa di maggiore urgenza nella nostra Regione che, nonostante il promettente incremento dei prelievi, rimane tuttavia lontana dal soddisfacimento della richiesta di trapianti per le tante persone siciliane in lista d’attesa.

La seconda parte dell’incontro è stata molto toccante; dopo la proiezione del cortometraggio: “E la vita continua“, Giovanni Calcaterra, papà di Giuseppe un giovane scomparso tragicamente, racconta la storia del suo figliolo, che donando i suoi organi, ha permesso a ben sette persone di ricominciare a vivere. L’esperienza toccante si è conclusa con un applauso caloroso quasi a voler sostenere ed abbracciare un padre che dopo sedici anni dalla scomparsa del figlio, non può trattenere la commozione e, che riesce a trarre forza dal lavoro che svolge insieme alla moglie in seno all’Associazione AIDO per diffondere il loro messaggio di amore per la vita e per il dono.