Incontri culturali al liceo “Mario Rapisardi“ di Paternò

PATERNÒ – Il 9 marzo, nell’aula magna del liceo classico e artistico Mario Rapisardi di Paternò, grazie all’apertura culturale verso le problematiche della nostra società, del dirigente scolastico Luciano Maria Sambataro, la prof.ssa di storia e filosofia Angela Pistorio e la presidente dell’associazione culturale,“ Città Invisibile” di Catania, la professoressa Alfia Milazzo, ha organizzato un incontro intitolato “La Mafia vista dalle donne coraggio“.

Sono state invitate due donne che si sono distinte per l’impegno etico e culturale in ambito nazionale ed europeo: si tratta di Petra Reski, giornalista d’inchiesta, famosa per la sua produzione letteraria di denuncia sulla criminalità organizzata e scrittrice tedesca venuta in Italia per lavoro, ormai stabile tra Venezia e Palermo avendo sposato un italiano, che ha commentato il suo libro “Palermo Connection”, romanzo ispirato ai fatti inquietanti venuti alla luce attraverso il processo e la sentenza sulla trattativa Stato-Mafia; e Sara Scarpulla, madre del giovane biologo Matteo Vinci, ucciso l’anno scorso in Calabria con un’autobomba dal clan Mancuso per contrasti avuti con i vicini Di Grillo-Mancuso, imparentati con alcuni dei boss di una delle articolazione del potente clan.

Sara Scarpulla, donna minuta e semplice, accompagnata dal marito (vittima di violenze fisiche e in macchina con il figlio nel giorno dell’attentato, sfugge alla morte, forse per aiutare la moglie a fare giustizia) racconta con un filo di voce, ma con fermezza, le qualità che hanno sempre distinto il figlio e a testimonianza di ciò fa leggere alla sua amica, una professoressa la lettera inviatale dal comandante dell’Esercito, che ha conosciuto il figlio nel servizio di leva.

Il racconto desta ai presenti un’ammirazione per il suo contenuto dolore e per il suo coraggio, non chiede vendetta, ma giustizia, esorcizzando l’assurda tragedia, che sconforta chi l’ascolta, richiedendo l’ufficializzazione di riconoscere il proprio figlio, vittima di mafia.

Gli studenti affascinati e incuriositi, chiedono alle relatrice come si può eliminare tanta illegalità: la risposta all’unisono è quella di non avere paura e di raccontare la verità a costo della propria vita o querele.

Petra Reski scrive romanzi e articoli, Sara Scarpulla porta al collo una collanina con la foto del figlio e continua a lavorare nel suo terreno della discordia, se pur scortata.

A conclusione dell’incontro, il dirigente scolastico presenta il professore universitario Mario Strano, ordinario di Matematica nella facoltà di Ingegneria di Catania, ormai in pensione, ma ancora entusiasta di rimanere in contatto con studenti e avvalorare la qualità della matematica, tanta odiata. Nel suo qualificato intervento, trascina gli studenti a considerare il valore della logica del pensiero affermando che la filosofia non ha mai negato la necessità matematica, unico mezzo per staccarsi dalla Teologia. Afferma che la negatività sta nell’uso di tecnicismo assoluto, che la stacca dal pensiero logico e umanistico. Alla richiesta del preside, di poter incontrare gli studenti, per facilitarne la comprensione, in futuri incontri migliorandone la competenza in specifica disciplina, specialmente per gli studenti del classico. Il professore accetta con piacere. Dopo i saluti e le foto di rito, si conclude l’incontro con la speranza di un mondo migliore. Ad maiora semper.