Inclusione sociale e lotta al disagio al Liceo Scientifico Enrico Fermi di Paternò

Inclusione sociale e lotta al disagio al Liceo Scientifico Enrico Fermi di Paternò

PATERNÒ – Preparazione ampia e completa sia in ambito umanistico, sia in quello scientifico: questo il fine del progetto Pon FSE – Inclusione sociale e lotta al disagio – “APRI…Amo la Scuola”, svoltosi al liceo scientifico “Enrico Fermi” di Paternò, il cui dirigente scolastico è il dottor Donato Biuso.

Costituito da otto moduli – dichiara Laura Borzì, docente di scienze naturali e referente del progetto – ha rappresentato per l’istituzione scolastica un’opportunità per favorire negli studenti il consolidamento degli obiettivi didattici formativi, con particolare riguardo da parte di quegli alunni che mostravano un certo rallentamento nei percorsi di studio. Attraverso l’applicazione di una didattica inclusiva, si è voluto favorire in modo razionale e realistico il successo scolastico di tutti gli allievi attraverso spazi, tempi e attività didattiche adeguati, diversificandoli sulla base dei bisogni dell’utenza“.

Nuovi approcci metodologici quali il problem solving, il lavoro individuale, il pair work, il group work, la ricerca-azione, il peer to peer, il brain storming, il cooperative learning, per consentire ad ogni studente di essere protagonista in prima persona delle attività didattiche.

Gli interventi formativi sono stati caratterizzati da un forte orientamento alla pratica attraverso un’apertura prolungata della scuola che ha dato modo di realizzare i moduli sportivi ‘Orienteering’ e ‘Giovani canoisti’ – illustra Borzì, mostrando l’ampio parco interno del ‘Fermi’- di svolgere le attività teatrali del modulo in lingua inglese ‘Playing with a play’, di organizzare azioni di tutela e valorizzazione degli spazi esterni alla scuola con il modulo ‘Inventiamo il parco’, di poter maggiormente fruire delle risorse scolastiche per l’approccio laboratoriale, come nel caso dei moduli di informatica ‘Mi certifico’ e ‘Impariamo con la robotica’ e di quello di lingua italiana ‘Imparo scoprendo’“.

Alcuni moduli, inoltre, si sono svolti in spazi e luoghi diversi da quelli dell’istituzione scolastica, come nel caso del modulo di lingua italiana, con gli studenti in visita ad alcuni tra i più importanti “parchi letterari” della Sicilia, e dei moduli di educazione motoria, che hanno visto impegnati i ragazzi in gare e pratiche sportive svolte all’aperto.

Un’altra connotazione dell’intero progetto – continua ancora la professoressa Borzì – è stata l’estrema flessibilità delle azioni didattiche che ogni alunno ha sperimentato nei modi e nei tempi a lui più congeniali, evitando di imporre dei percorsi rigidamente strutturati“.

Dai test finali, somministrati agli studenti – nota infine la Borzì – sono emersi risultati soddisfacenti sia in termini di gestione e organizzazione delle attività, sia in relazione alle figure di riferimento, tutor ed esperti, sia in rapporto alle personali aspettative“.

E questo, sinceramente, è il volto dell’Europa che ci piace di più.