CATANIA – Nonostante siano trascorsi i termini previsti per legge, il Comune di Catania non ha pubblicato nel proprio sito internet l’elenco allegato al provvedimento nr. A04/178 emanato a luglio 2014 dall’Ufficio Tributi contenente i nomi dei dipendenti beneficiari della somma di 154.300,70 euro come compenso incentivante extra stipendio per l’attività lavorativa prestata dagli stessi in tre mesi, nell’ambito di un piano di oltre seicentomila euro nell’arco di un anno.
Lo rende noto “l’Osservatorio sulla pubblica amministrazione” dell’Associazione nazionale dei consumatori “Centro per i diritti del cittadino” che lo scorso 5 agosto aveva segnalato la carenza informativa attivando un “accesso Civico” ai sensi del D.lgs 33/ 2013, istanza a cui però il Comune non ha ancora dato riscontro violando così – afferma un comunicato – una precisa disposizione di legge che obbliga perentoriamente le amministrazioni pubbliche a soddisfare le richieste dell’utenza di trasparenza della propria attività.
Per questo motivo il presidente della stessa associazione Manfredi Zammataro si è visto costretto a segnalare l’inadempienza al soggetto competente per la vigilanza all’accesso civico, il responsabile della trasparenza Antonina Liotta, segretario/direttore generale del comune di Catania, affinché, entro i brevissimi termini di legge, attivi il potere sostitutivo in materia di richiesta di accesso civico.
Del caso è stato informato preventivamente anche il commissario nazionale per l’anticorruzione e la trasparenza Raffaele Cantone per un suo eventuale intervento volto ad obbligare il comune di Catania a pubblicare finalmente il “misterioso” allegato che contiene l’elenco dei dipendenti con la relativa somma liquidata a ciascuno di essi come incentivo extra stipendio per il lavoro svolto nel recupero dell’evasione tributaria.
“E’ incomprensibile e stigmatizzabile la riluttanza del Comune a dare seguito a questo obbligo di legge poiché fa apparire il Palazzo sempre più distante dalla gente – ha detto Manfredi Zammataro – La trasparenza va perseguita nell’interesse dei cittadini che hanno il sacrosanto diritto di conoscere come vengono utilizzate le risorse pubbliche e, in questo caso, anche degli stessi dipendenti che per la gran parte vogliono chiarite al più presto le opacità di una vicenda che riguarda l’esorbitante somma di oltre 600 mila euro da elargire extra stipendio a coloro che hanno collaborato a queste attività lavorative”.
Qualora l’amministrazione comunale dovesse continuare a rifiutarsi a procedere alla pubblicazione di questo documento entro l’ulteriore termine di quindici giorni, – conclude la nota – l’associazione Codici è pronta a segnalare la grave inadempienza alle altre autorità competenti.
Insomma si vuole sapere chi ha preso gli incentivi e con quali criteri sono stati dati.
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