Villari vs Catania Bene Comune: scontro a suon di comunicati sugli asili nido

Villari vs Catania Bene Comune: scontro a suon di comunicati sugli asili nido

CATANIA – La stoccata, la replica. Poi un nuovo affondo e un’altra replica. E’ in pratica scherma di alta classe lo scontro andato in scena oggi – a colpi di comunicati stampa – tra il neo assessore Angelo Villari e Catania Bene Comune. Nodo della questione gli asili nido. Già in passato Fiorentino Trojano si è trovato in forte difficoltà sul tema (ricordiamo la fuga alla Bolt del sindaco Enzo Bianco dalle mamme inferocite) e non mancheranno, in futuro, ulteriori polemiche.

“A Catania dal 2015 gli asili nido accoglieranno solo 360 bambini – scrive Catania Bene Comune – metà del personale ausiliario sarà in esubero e verrà ulteriormente ridotto il numero delle educatrici comunali. La nuova gara d’appalto ridimensiona il servizio e decreta il fallimento della Riforma approvata dal consiglio comunale e redatta dal sindaco Bianco e dall’ex assessore Trojano”.

Nell’articolata nota Catania Bene Comune denuncia che “quando entrerà in vigore il nuovo capitolato d’appalto, già il 9 gennaio 2015 se non ci dovessero essere ritardi o ulteriori proroghe, non è dato sapere quanti asili nido rimarranno aperti ma avremo davanti un servizio rivolto solo a 360 bambini e, se non si procederà a sostanziali correzioni, al licenziamento di metà del personale fino ad oggi impiegato per il servizio ausiliario negli asili nido”.

“Senza alcun passaggio in consiglio e senza alcuna comunicazione alla città – prosegue la nota -, in appena un anno, gli asili nido comunali vengono dimezzati. Si passa da una capienza massima di 740 bambini a una capienza massima di 360 bambini e viene di fatto licenziata la metà delle lavoratrici ausiliarie. Senza contare la mancata apertura di quelle strutture volte all’accoglienza di bambini da 0 a 3 anni che si sarebbero dovute sommare al servizio asili nido: asili di caseggiato, spazi bambini, asili a gestione privata finanziati dai fondi PAC. Strutture che avrebbero dovuto ampliare l’offerta all’infanzia ma, per loro stessa caratteristica e per i requisiti necessari allo stanziamento dei fondi PAC, assolutamente non sostitutive degli asili nido comunali”

“In tutto questo l’incertezza sul servizio- conclude la nota  – l’importo troppo alto delle rette, i continui ridimensionamenti hanno determinato una fuga dagli asili nido comunali. I bambini che hanno richiesto l’iscrizione per l’anno 2015 sono appena 377 e appena 45 sono in lista d’attesa nelle sole 3 strutture che hanno esaurito i posti disponibili”.

Altrettanto articolato il comunicato del Comune di Catania con la risposta di Angelo Villari: “Credo sia arrivato il momento che Catania bene comune cominci a dimostrare onestà intellettuale, la smetta di strumentalizzare argomenti così delicati e abbassi finalmente i toni, nell’interesse della città intera”.

“Le cifre che Cbc fornisce – ha detto Villari – non hanno alcuna rispondenza con la realtà. La gara indetta per 360 bambini di cui parlano, deriva infatti esclusivamente dal fatto che negli ultimi anni la media di coloro i quali hanno frequentato gli asili nido catanesi è stata di circa quattrocento unità. L’Amministrazione ha comunque attivato, seguendo la legge, delle nuove iniziative: altri 120 bambini potranno frequentare con i bandi Pac, cento con gli asili di caseggiato e quaranta con altre misure ancora. Alla fine coloro i quali potranno avere fruire del servizio saranno oltre 620. E quelliche dovranno pagare l’integrazione della retta si ridurranno di molto”.

“Nessun fallimento, dunque – ha sottolineato Villari -, ma, anzi, un grande risultato che ha portato all’allargamento della platea dei bambini che potranno usufruire di questo servizio. Un successo che si deve al lavoro svolto dal sindaco Enzo Bianco e dal mio predecessore Fiorentino Trojano, i quali non va dimenticato che hanno agito in una fase di forte ristrettezza economica e nel totale rispetto delle leggi. Catania bene comune, invece, continua a parlare come se la crisi non esistesse e come se le leggi non andassero rispettate”.

“Per esempio – ha spiegato l’assessore – , per quel che riguarda gli ausiliari stiamo già dialogando con sindacati e cooperative affinché anche nei loro confronti le regole vengano rispettate in maniera assoluta per garantire i livelli occupazionali e una adeguata qualità delle prestazioni per come prevede la legge. Finora, al contrario di quanto si vuol far credere, non c’è stato alcun licenziamento: il personale interno è stato ridotto sì da 145 agli attuali 90, ma seguendo i parametri di legge e spostando gli operatori nei settori carenti nel Comune. E l’apertura degli asili di caseggiato potrà garantire l’inserimento lavorativo di una ventina di nuovi operatori”.

A stretto giro di posta la replica di Catania Bene Comune:  “È chiaro ed evidente che gli unici dati forniti da Catania Bene Comune, come si può tranquillamente leggere nella nota inviata alla stampa e pubblicata sul sito sono dati e numeri estratti da provvedimenti ufficiali firmati dai dirigenti dell’assessorato ai servizi sociali. È un dato di fatto non opinabile che a dicembre dell’anno scorso la Giunta e il Consiglio Comunale hanno predisposto un servizio Asili Nido per 740 bambini e adesso la capienza degli asili è stata portata a 360, con un taglio del 51% dei posti disponibili. È altresì un dato di fatto che a quei 740 bambini si sarebbero dovuti sommare i bambini che avrebbero dovuto accedere ad asili di caseggiato, asili privatizzati e gestiti con fondi Pac, e spazi bambini per arrivare a una capienza complessiva di 865 posti, come annunciato proprio dall’ex assessore Trojano nel momento dell’approvazione della riforma. Numeri ben lontani da quelli annunciati dall’Assessore Villari, numeri tra l’altro che sono solo sulla carta in quanto di fondi PAC e di altre forme di assistenza per bambini da 0 a 3 anni ancora non vi è traccia anche se è stato proprio il sindaco Bianco ad annunciare che tali progetti sarebbero stati avviati nei primi mesi dell’anno che ormai sta per concludersi”.

Poi l’attacco riguardo le varie eredità di questa sindacatura: “Infine chiediamo all’amministrazione di piantarla con la vicenda del salvataggio degli asili nido. Ormai è passato un anno e mezzo da quando si è insediata la nuova Giunta ed è tempo che questa amministrazione faccia i primi bilanci e la smetta di scaricare le proprie responsabilità sulle amministrazioni passate. Il piano di rientro tanto criminalizzato è stato votato dagli stessi consiglieri che ora compongono la maggioranza che sostiene il Sindaco, è difeso dall’attuale assessore al bilancio e quando l’amministrazione era nelle condizioni di modificarlo si è rifiutata di farlo, accogliendolo in toto. Sono stati solo gli esponenti di Catania Bene Comune a contestare l’approvazione del piano di rientro durante la giunta Stancanelli. L’Assessore Villari deve prendere atto che a fallire oggi è proprio la riforma degli asili nido voluta dall’assessore Trojano e dal sindaco Bianco. È da questo che bisogna partire”.

La risposta, laconica, di Villari arriva intorno alle 21: “La replica di Catania bene comune conferma che la loro scelta è quella di continuare a fornire cifre e insulti e in libertà. Concordo sul fatto – ha aggiunto – che Catania non ha bisogno di bugie, inutile dunque continuare a seguire Cbm in una polemica evidentemente strumentale, faziosa e inutilmente ripetitiva che non fa certo bene alla città”.