Le storie (drammatiche) dei partecipanti al Piano Giovani

Le storie (drammatiche) dei partecipanti al Piano Giovani

CATANIA – Amarezza, esasperazione e rabbia. E’ quello che provano le migliaia di giovani disoccupati siciliani dinanzi al fallimento del Piano Giovani. La politica si è rivelata incapace di dare delle risposte alla fame di lavoro della nostra isola e le alternative per i ragazzi sono ben poche. 

C’è chi farà il siciliano di mare, per dirla con Verga, ed emigrerà per trovare miglior fortuna in altre terre e chi farà il siciliano di scoglio, tentando di resistere in questa terra che spesso maltratta i suoi figli più giovani.

Newsicilia ha raccolto le storie dei partecipanti al funesto click day del 5 agosto, quello del crash informatico che non ha permesso a molti di partecipare e che, secondo le intenzioni della presidenza della Regione, verrà annullato. 

Le storie.

Giuditta Santocono, di Vittoria, ha 26 anni e una laurea in Lingue in tasca, Ha giocato la carta del Piano Giovani come ultima spiaggia prima di abbandonare la Sicilia.

“Avevo tentato di partecipare al click day di luglioracconta Giudittama i posti si sono esauriti subito. Ho ritentato giorno 5 agosto alzandomi di buon mattino e provando a collegarmi, ma pur immettendo la password non riuscivo a collegarmi”.

Adesso Giuditta partirà alla volta della Danimarca: “Ero già decisa a partire, quella del Piano Giovani era l’ultima porta a cui bussavo in Sicilia, una porta che non mi è stata aperta. Adesso andrò a fare uno stage in un’azienda che si occupa di marketing”.

Maria Francesca Greco ha 30 anni ed è di Biancavilla. Si è laureata a Catania in scienze della Comunicazione e ha provato con un click a dare una svolta al suo futuro lavorativo.

“Al click day di luglio avevo partecipato – racconta Maria Francesca – ma i posti si sono esauriti subito. Ad agosto il portale dava problemi di accesso. Tra l’altro avevo trovato un posto di lavoro a Biancavilla e avevo già l’accordo con l’azienda per perfezionare il tirocinio, ma non ho potuto concludere la procedura a causa dei problemi informatici”.

Anche per la ragazza il futuro sarà lontano dalla Sicilia.Proverò a resistere ancora qualche mese – spiega – ma poi ho intenzione di cercare altrove. In Polonia, dove sono stata con l’erasmus, avevo trovato lavoro dopo solo una settimana di ricerca e mi avrebbero fatto il contratto a tempo indeterminato”.

Per Federica Monello, studentessa universitaria di Acate e collaboratrice per alcune testate giornalistiche, il Piano Giovani è “una grande delusione perché l’idea di selezione e incroci era buona ma nella pratica si è rivelata pessima”.

“E’ davvero una presa in giro – sottolinea Federica – perché avevo trovato delle aziende interessate al mio profilo e poi tutto si è bloccato. In più l’Ett, l’azienda che ha gestito il portale, si è presa un sacco di soldi e non ha offerto un servizio adeguato”.

Il futuro?

Federica lo vede con la valigia in mano. “Sto continuando a studiare e probabilmente andrò a fare un master fuori. Avevo cercato qualcosa a Palermo, ma andrò sicuramente a Milano. Mi vedo lontano da qui”.

Anche per Nancy Civello, commessa di 26 anni del ragusano, il Piano Giovani ha rappresentato un’illusione. “Ho pensato subito che fosse l’ennesima bufala – spiega Nancy – già prima di iscrivermi. Poi ad agosto era impossibile accedere al portale e ne ho avuto conferma. Io, pur lavorando, ho partecipato perché la vedevo come un’occasione per avere delle certezze in più ma è fallito tutto”.

L’unica certezza è che dietro ogni click mancato c’è una storia di dolore e rassegnazione.

Foto flickr Emiliano cc license