MISTERBIANCO – Il primo cittadino di Misterbianco che si lascia andare a un’invettiva pesantissima e offensiva contro gli “sbirri”.
La registrazione diffusa dal giornale La Spia.it, di Paolo Borrometi, sta facendo indignare tutti. L’audio è tratto da una seduta del consiglio comunale dello scorso 15 giugno e il primo cittadino, in un intervento a dir poco accalorato, attacca il consigliere Marcello Russo che è anche un componente dell’arma dei Carabinieri.
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Il consigliere Russo aveva, sul sito Misterbianco.com, scritto un intervento squisitamente politico sulle anticipazioni di cassa ma ciò nella seduta consiliare ha portato alla veemente risposta del sindaco.
Le parole del sindaco sono chiare: “Io la voglio bene, però lei n’addiri sciocchezze. Un consiglio le voglio dare, non si avventuri in strade che non conosce picchì ci puonu essere puttusa e si sdurruba da rintra a duoppu cu u veni a pigghia ca pisa oltre 150 chili, Maresciallo io per il suo bene lo dico. Maresciallo si faccia la sua strada e non faccia strade che sconosce. Cu c’ho potta duocu, tutto ca gira, tuttu ca fa denunce, lei u sbirru a Misterbianco non lo deve fare”.
Poi la conclusione: “A Misterbianco c’è una amministrazione di persone per bene, oneste, nei confronti dei quali i Sbirri non hanno cosa fare. Se ne devono andare i Sbirri, picchi i sbirri ci fanno schifo”.
La reazione del consiglio comunale di Misterbianco non si è fatta attendere: molti componenti del civico consesso (ben 16 di cui 12 di opposizione e 4 di maggioranza) hanno preparato e diffuso un manifesto di solidarietà nei confronti delle forze dell’ordine. Immediati, nello stesso consiglio, le prese di distanze come quella di Matteo Marchese che da vice presidente ha ribadito l’importanza del lavoro svolto dai carabinieri.
“I consiglieri comunali – recita il manifesto – prendono le distanze dalle denigratorie affermazioni rivolte all’Arma dei Carabinieri. Non accettiamo che il sindaco Di Guardo rappresentante della città di Misterbianco disprezzi i carabinieri chiamandoli sbirri. Noi invece esprimiamo solidarietà all’Arma dei carabinieri e siamo orgogliosi di avere nella nostra città la tenenza dei carabinieri, supporto della legalità a tutela dei cittadini e del territorio”.
Ma Di Guardo non è nuovo a queste sortite: in un comizio sulla discarica (ripreso da Ignazio De Luca) aveva già attaccato indirettamente il consigliere Russo e il sindaco di Motta Sant’Anastasia che è anch’egli un appartenente all’Arma dei carabinieri.
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“Anche i carabinieri sono per gli imbrogli – ha detto il sindaco – e quannu s’arrissbigghianu?”.
Parole che trascendono la legittima “lotta” politica e scadono in un contesto davvero pericoloso e desolante specie in una terra di mafia come la Sicilia che ha visto cadere i suoi migliori “sbirri” nella sfida contro la criminalità.
Interpellato dalle agenzie il sindaco ha risposto alle critiche: “Tanto rumore per nulla, ho criticato aspramente il comportamento di un consigliere, mi sono rivolto alla funzione che svolge con atteggiamenti sbirreschi’ì, non ho voluto attaccare l’Arma. Ho criticato il suo ruolo, mai ho pensato di offendere l’Arma dei carabinieri che ho sempre apprezzato e difeso. Si è voluta sfruttare le mia espressione in modo strumentale, il consigliere ha confuso la liquidità di cassa con altro travisando quegli che sono gli atti amministrativi per sopperire alla necessità di liquidità dell’ente e io ne ho criticato parole e atteggiamenti. Massimo rispetto per le forze dell’ordine e per la Tenenza dei carabinieri con cui ho ottimi rapporti”.