#Siciliatraducoio: contro la crisi del turismo FdI vuole rilanciare i giovani e il turismo on-line

CATANIA – Siamo sicuri che il turismo in Sicilia sia in crescita? Secondo il “Corriere della Sera” e i dati raccolti da Gian Antonio Stella no. E neanche secondo Fratelli d’Italia, che ha analizzato attentamente l’articolo sul quotidiano nazionale.

Un’analisi impietosa nei confronti della nostra regione e che ha smosso gli animi di molti, nonché dato spazio alle critiche. Come quelle mosse dal coordinatore della Sicilia Orientale del partito Fratelli d’Italia Sandro Pappalardo: “Paragonando la nostra regione ad altre c’è solo da impallidire. Eppure il presidente della regione Rosario Crocetta ha ammesso che ci sia stato un miglioramento. Ma non è vero. I trasporti sono peggiorati, le riforme non sono state fatte e la Sicilia è andata sempre più a fondo”.

Le accuse nascono da un dato che, effettivamente, lascia increduli. Il Regno Unito ha meno patrimoni UNESCO dei nostri ma ha un numero di visitatori maggiore. Ma, soprattutto, anche la Norvegia è messa meglio, nonostante la popolazione dell’intera nazione sia uguale a quella della Sicilia e non abbia un grande patrimonio culturale.

La causa è da riscontrare nella scarsa capacità di gestire le cose: per esempio, giorni fa una turista non ha potuto visitare il Castello Ursino di Catania perché gli orari sul sito erano sbagliati. E, ancora, i musei sono chiusi nei giorni festivi, dove l’affluenza, invece, potrebbe essere maggiore.

Insomma, si è fatto di tutto per non pubblicizzarsi: “Anche nell’on-line – prosegue Pappalardo – siamo messi male, mentre dovremmo prestare maggiore attenzione per chi si muove e prenota attraverso internet. Il nostro portale turistico è tradotto solo in due lingue (italiano e inglese), quello della Norvegia in 16!”

Ed ecco perché i giovani potrebbero dare una scossa al settore turistico, oltre che alla loro opportunità lavorativa: “Per questo abbiamo lanciato una proposta sui social attraverso #Siciliatraducoio. Per tutti coloro che sono laureati in lingue o facciano gli interpreti potrebbero proporsi a pagamento per tradurre nelle lingue che conoscono il sito istituzionale”.

Andrea Lo Giudice

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Tags: Cambiamento Catania

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