GRAVINA DI CATANIA – “Desta davvero tanta meraviglia l’attenzione che c’è ora da parte del Pd e dei suoi rappresentanti gravinesi, come Claudio Nicolosi, nei confronti dell’Amt”.
Non si fa attendere la replica del sindaco di Gravina, Domenico Rapisarda, dopo che proprio Claudio Nicolosi, in un’intervista al nostro giornale ha puntato il dito contro le numerose defaillance amministrative del comune in provincia di Catania.
Gli animi si infiammano se si parla di trasporti. “A suo tempo, quando abbiamo istituito il collegamento con Catania tramite l’Amt, lo stesso Nicolosi non ha votato in Consiglio comunale – incalza il primo cittadino – Desta ancor di più meraviglia la memoria corta di chi sa, ma fa finta di non sapere, che il rapporto con l’Amt si è interrotto non per volontà dell’amministrazione ma per l’impossibilità di proseguire con la società in questione in quanto all’epoca priva di regolari documenti come il DURC”.
E ancora “il sottoscritto, invece, ricorda perfettamente le proposte che venivano fatte, dalla stessa parte politica che oggi chiede a gran voce un accordo con l’Amt, per avere un servizio alternativo più economico che attuasse il collegamento con le vicine stazioni del BRT. Mi si lasci sottolineare, poi, che il confronto politico che il consigliere Nicolosi cerca in Consiglio comunale è soltanto un’azione populista che promette quanto più è possibile ma senza le possibilità finanziarie. Tra il dire e il fare concretamente le cose, infatti, c’è una grandissima differenza. Nicolosi fa il suo mestiere di promettere e di criticare da una posizione politicamente comoda perché, dall’opposizione, può lusingare i cittadini senza preoccuparsi di dovere mantenere gli impegni presi”.
È un fiume in piena Rapisarda nella sua lettere di replica inviata alla nostra mail di redazione.
“L’Amministrazione comunale, invece, deve agire tenendo conto delle difficoltà del momento e per questo cerca di affrontare i problemi con una programmazione e con uno studio di fattibilità. Tutto ciò premesso mi sia, quindi, consentito spiegare perché consideriamo quello attuale il miglior servizio di trasporti possibile a Gravina di Catania, tenendo presente che lo stesso è nato proprio perché l’Amt prevedeva che il futuro del trasporto pubblico tra l’hinterland e il capoluogo etneo fosse il collegamento con il BRT. L’Amministrazione perciò si è attivata velocemente, tenendo conto del tempo necessario per attuare le procedure di gara e quant’altro, per avere il servizio di trasporto così com’è stato fino ad oggi. Lo stesso servizio è stato sempre monitorato da parte nostra, perché la responsabilità di chi amministrare deve essere anche quella di controllare che il servizio di trasporto pubblico serva effettivamente gran parte dei cittadini e non soltanto alcuni.
Nel momento in cui abbiamo dovuto razionalizzarlo, per questioni di costi, non abbiamo mai pensato alla sua soppressione ma si è data la priorità alle corse più necessarie, come quelle che servono ai ragazzi per andare a scuola o a chi si deve recare al lavoro. A tal proposito, infatti, esistono degli studi commissionati dall’Amministrazione, ancora prima di aver assegnato il collegamento con la città di Catania, che ci confortano sulla bontà delle nostre scelte. Quindi noi la responsabilità amministrativa ce l’abbiamo ben presente e agiamo con la programmazione di determinati obiettivi”.
A quanto pare, dunque, è un problema di soldi… che mancano sempre. Banconote che vanno e banconote che vengono ma poi a pagare per le carenze sono sempre i cittadini.
“L’Amministrazione, quindi, anche dopo la fine del rapporto con la Pam, non rinuncerà al suo programma in materia di trasporto pubblico e porterà avanti l’attuazione del progetto di un collegamento che serva sia da circolare interna al nostro Comune, sia da collegamento con la vicina stazione del BRT – Due Obelischi; così come auspicato a suo tempo dall’Amt stessa. Sarà, ne siamo certi, un’operazione che ci porterà un vantaggio economico perché saranno abbattuti i costi rispetto a quelli che propone l’Amt. Da questo punto di vista, infatti, l’esperienza insegna: su 4 euro e 60 al km che l’Amt faceva pagare al Comune per il costo del servizio di trasporto la società etnea dichiarava di recuperare dalla vendita dei titoli di viaggio solo il 15%; tutto il resto era a carico del Comune di Gravina che quindi pagava l’85% dell’intero costo del servizio.
Ci propongono di attuare un unico collegamento con Mascalucia, ma quanto costerebbe effettivamente al nostro Comune? E quale parte del territorio comunale andrebbe ad attraversare? E un utente di Mascalucia, che prende l’autobus nel suo comune, farebbe tutto il giro di Gravina prima di arrivare a Catania? E’ chiaro che si farebbe la via Gramsci, in maniera diretta, ma a noi non va bene perché come ho spiegato abbiamo bisogno di collegare la maggior parte possibile del nostro territorio e non solo le vie Gramsci e A. De Gasperi. Dal punto di vista dei costi, poi, l’Amt costava al Comune di Gravina circa 260 mila euro all’anno, mentre il servizio che svolge la Pam costa 110 mila euro all’anno, Iva compresa. Inoltre con l’Amt il cittadino pagava anche un biglietto, con la Pam invece non paga nulla perché il servizio è gratuito ed è il Comune a pagare.
Quindi con l’Amt c’era un doppio pagamento: quello che faceva il Comune e quello che faceva il cittadino. Da questo punto di vista, perciò, l’attuale servizio di navetta è molto più economico. Inoltre con la proposta di un’unica linea di trasporto che ci vedrebbe collegati con Mascalucia, avanzata tramite il Vostro giornale, non avremmo un servizio su tutto il territorio ma solo in una parte di esso e con una triplicazione dei costi.
Condividere il servizio con Mascalucia, infatti, non significa per niente dimezzarne i costi perché a Gravina verrebbe fatta pagare la tratta in cui l’autobus è impegnato nelle nostre strade. Il progetto del signor Alessio Basile, quindi, è controproducente sia per la qualità del servizio sia per gli eventuali costi che comporterebbe.
Come Amministrazione noi valutiamo tutte le proposte in materia di trasporto pubblico, quelle del Pd così come quelle di Gravina Social Village-Cittadinanza Attiva, o di chiunque altro voglia cimentarsi, però è chiaro che la responsabilità di decidere spetta all’amministrazione che si assume le responsabilità delle scelte avendo anche la determinazione, oggi così come negli anni precedenti, di monitorare il servizio. Dalle cifre che noi abbiamo il servizio attuale con la Pam serve circa 300 utenti al giorno e la maggioranza di questi lo utilizza per poi prendere il bus dell’Amt alla fermata del BRT che consente di recarsi a Catania.
Molti utenti, però, utilizzano durante la giornata il nostro servizio interno di navetta per raggiungere il Comune, per andare al cimitero, per andare a fare la spesa; e un servizio circolare interno non si potrebbe realizzare con l’Amt, in accordo con Mascalucia, perché sarebbe complicato e molto costoso. I costi dell’Amt, infatti, sono molto alti rispetto a una ditta privata più piccola”.
Un duro botta e risposta dunque. E adesso non possiamo che lasciar spazio al Pd per replicare.