Scontro tra gli esponenti PD e l’assessore D’Agata sui rifiuti a Catania

CATANIA – Il fine settimana appena trascorso ha visto la città etnea letteralmente sommersa dai rifiuti a causo dello sciopero dei lavoratori dipendenti dell’IPI-OIKOS. 1.500 tonnellate di rifiuti che hanno invaso marciapiedi e strade, una situazione inaccettabile che ha fatto scoppiare non poche polemiche. All’incontro di lunedì il sindaco della città Enzo Bianco ha promesso che la città presto “volterà pagina” annunciando che anche nel centro storico partirà la raccolta differenziata porta a porta, già attiva in altre zone di Catania. Per il sindaco il grave disservizio che ha fatto sprofondare la città nei rifiuti non è tanto lo sciopero dei dipendenti IPI-OIKOS ma i tagli governativi che hanno costretto il Comune a pesanti ristrettezze. “Ci sono anche i ritardi nei trasferimenti statali ma bisognerebbe riflettere molto su quella che è la gestione dei rifiuti a Catania e prendere atto che qualcosa non funziona” afferma Niccolò Notarbartolo, vicepresidente della commissione Bilancio. 

La Catania degli ultimi giorni ‘invasa’ dai rifiuti in ogni angolo della città è uno spettacolo che non avremmo mai voluto vedere. Una situazione su cui finalmente si è intervenuti, per evitare ulteriori disagi ai cittadini, ai turisti, ai commercianti, ai titolari di alberghi e b&b, ai quali in primo luogo bisognerebbe chiedere scusa per i problemi che hanno subito e per le condizioni vergognose in cui è piombata la città. Una situazione dovuta, purtroppo, a mancate decisioni e interventi drastici che, se fossero stati attuati per tempo, forse ci avrebbero evitato l’emergenza spazzatura che abbiamo vissuto”. Lo affermano il parlamentare catanese del Partito Democratico, Giuseppe Berretta, e Niccolò Notarbartolo, che proseguono: “Se l’amministrazione comunale avesse seriamente preso in considerazione le nostre denunce di oltre un anno fa, infatti, forse non saremmo a questo punto”. “Ad agosto del 2014 denunciammo la totale inadeguatezza del contratto d’appalto che era stato stipulato dalla giunta Stancanelli con la ditta Ipi-Oikos e soprattutto il mancato rispetto, da parte delle imprese, delle percentuali di raccolta differenziata che si erano impegnate a raggiungere – sottolineano Berretta e Notarbartolo –. Differenze stratosferiche tra gli obiettivi di differenziata riportati nel contratto e quelli effettivamente raggiunti, dovute ad inadempienze delle ditte vincitrici di quell’appalto, su cui si è sorvolato per troppo tempo: senza richiamare le imprese, senza applicare loro delle penali che oggi il Comune vorrebbe far valere solo in parte e cioè solo fino al momento del commissariamento. Inadempienze gravi che avrebbero dovuto portare il Comune a risolvere il contratto – proseguono -. Una situazione che, invece, è andata peggiorando di mese in mese e su cui non si è fatto nulla, nemmeno nel momento in cui Oikos e Ipi sono state commissariate. Chissà, se il Comune ci avesse ascoltati, anziché derubricare le nostre proposte a polemiche e invettive contro la Giunta, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente – concludono –. In ogni caso, siamo fiduciosi per il futuro ed è un bene che si inizi a pensare da subito al nuovo bando per la gestione dei rifiuti a Catania che, siamo certi, punterà in maniera decisa sulla raccolta differenziata. Meglio tardi che mai!”.

Pronta la replica dell’assessore D’Agata: “Berretta e Notarbartolo ancora una volta fanno un po’ di confusione. Le loro denunce di oltre un anno fa non riguardavano agitazioni causate dal fatto che Roma non ha trasferito il denaro dovuto ai Comuni. Falso poi che in questo ultimo anno la pulizia della città sia peggiorata: tutt’altro. Abbiamo sì ereditato un contratto non certo favorevole al Comune ma interromperlo sarebbe stato nefasto per la città e i lavoratori, tanto che si giunse al commissariamento. Intanto l’Amministrazione ha fatto pulizia licenziando dirigenti e punendo dipendenti, attuando un cambiamento radicale. Quanto al nuovo contratto, l’Amministrazione ci lavora già da tempo, altro che meglio tardi che mai. Il fatto è che a parole non si risolvono i problemi. E la lontananza non aiuta a focalizzare certi problemi locali“.

Viviana Mannoia

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