Salvini a S. Giovanni la Punta in una piazza blindata. Contestato, reagisce

Salvini a S. Giovanni la Punta in una piazza blindata. Contestato, reagisce

SAN GIOVANNI LA PUNTA – Il primo pomeriggio di San Giovanni La Punta non è tipicamente pre estivo complice il tempo poco clemente e con nuvole a pecorelle che coprono il sole ma è ugualmente sonnacchioso come ogni meridionalissimo post pranzo che si rispetti.

A rompere la placida quiete puntese è l’annunciata venuta di Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, che alle amministrative presenta la propria lista e il candidato a sindaco Lorenzo Seminerio.

La centralissima piazza Lucia Mangano viene subito blindata dalla forze dell’ordine: gli scontri ad ogni comizio di Salvini sono ormai all’ordine del giorno e sembra di essere tornati indietro agli anni degli opposti estremismi.

Meticolosi i controlli degli agenti che dalle 14,30 in poi hanno transennato l’ingresso principale della piazza lasciando fuori i manifestanti con bandiere della Sicilia e con falce e martello che hanno intonato cori contro la Lega Nord, il razzismo e ovviamente contro Matteo Salvini e i supporters locali del candidato a sindaco.

Vi è stato soltanto qualche piccolo tafferuglio e qualche sparuto uovo lanciato ma diciamo che “la frittata” non è stata fatta: le proteste sono state pacifiche e contenute.

[wpvp_embed type=youtube video_code=yMUCklXd8VI width=670 height=377]

Salvini – atteso da una piazza inizialmente semi vuota ma che si è andata via via riempiendo – si è concesso ai microfoni della stampa e poi ai cellulari dei fans per il selfie di rito divenuto ormai un must.

Dopo aver indossato la consueta maglietta con scritta (prima aveva quella di Pedara e poi ha messo quella di San Giovanni La Punta) il leader leghista ha snocciolato il suo classico repertorio sparando a zero contro Renzi e Alfano e la mala politica siciliana.

[wpvp_embed type=youtube video_code=lXYnPNxKrKQ width=670 height=377]

“Sono contento della voglia di risorgere che c’è in Sicilia – ha spiegato Salvini ai cronisti -, qui crollano i viadotti, c’è la pesca in ginocchio così come l’agricoltura, c’è una disoccupazione giovanile che supera il 50%, arrestano 2-3 consiglieri regionali al giorno. Noi non abbiamo mai governato come Lega alla Regione e ci mettiamo a disposizione per dare una speranza”.

Sulle contestazioni Salvini spiega che “ognuno è libero di contestare basta che non sia violento, quando si sfocia nella minaccia è violenza e quindi non esiste”.

A chi gli ricorda del suo lancio di uova contro D’Alema anni orsono Salvini replice dicendo che “l’uovo è una cosa e la bomba carta e il sasso un’altra. Non è un gesto rivoluzionario lanciare una bomba carta tra le gente ma imbecille. Comunque mi pento di tante cose ma oggi la violenza non deve esistere”.

L’esponente leghista non è sceso in dettaglio sui temi locali se non parlando dell’immigrazione e degli inciuci tra partiti consumati in Siciilia.

Ieri a Catania la visita della commissione d’inchiesta sull’accoglienza dei migranti per scavare in particolar modo sul Cara di Mineo. Erasmo Palazzotto, deputato di Sel, ha attaccato la Lega dicendo che il centro d’accoglienza del Calatino l’ha voluto Maroni, responsabile di aver creato un “sistema”.

“Sono fantastici. Direbbero che se oggi piove è colpa della Lega – ha risposto Salvini -. Un conto è aprire il centro per l’emergenza in Libia un altro è averlo trasformato nel più grande business sulla pelle degli immigrati. Andrebbe chiuso domani mattina e se non lo fanno qualcuno ci sta guadagnando”.

Poi il leghista ha inviato i suoi contestatori a manifestare contro Crocetta, Alfano e chi ha messo “la Sicilia in ginocchio”. Al termine del comizio è intervenuto il candidato sindaco di Gela Antonio Giudice che ha affermato di essere stato aggredito fisicamente dai contestatori.