CATANIA – Arriva il piano di proposte da parte della Cisl al governo regionale, all’Ars e agli eurodeputati eletti in Sicilia. Dall’ambiente all’industria, dall’energia al welfare, dai servizi alla formazione, dall’università alla sanità, dalla cultura all’economia e al lavoro.
Il segretario regionale della Cisl, Leonardo La Piana, ha presentato il piano a Catania.
Alla presentazione di oggi sono intervenuti l’assessore regionale al Bilancio, Alessandro Dagnino, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, il presidente della Cesi, Antonino Raspanti. E ancora, gli eurodeputati Marco Falcone, Giuseppe Lupo, Ruggero Razza e Gianfranco Caccamo, in rappresentanza di Sicindustria. Ha chiuso i lavori la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola.
La Piana ha sottolineato come l’errore principale che viene commesso nella programmazione delle scelte è quello di “immaginare i settori come slegati l’uno dall’altro. Invece è esattamente il contrario, perché ogni segmento è interconnesso con l’altro. Da qui la decisione di elaborare un piano che fosse di tutta la Cisl siciliana, perché per noi la partecipazione è davvero un principio fondante da replicare come fondamentale metodo e strumento di lavoro”.
Il segretario regionale della Cisl ha sottolineato che non sono necessarie misure di assistenzialismo ma occorre pianificare e progettare, per non essere costretti ad affrontare emergenze in seguito. “Non siamo né saremo mai professionisti del No perché abbiamo scelto di partecipare ai percorsi e ai processi, analizzandoli con approccio propositivo e criticamente costruttivo”.
Ogni Federazione e ogni Unione Sindacale Territoriale della Cisl siciliana ha elaborato una scheda di approfondimento con proposte tematiche. Una sintesi delle proposte è stata poi inserita in una relazione complessiva elaborata dalla Confederazione regionale del sindacato.
Oltre al piano complessivo, il sindacato ha presentato sei proposte di immediata realizzazione che non gravano sulle casse regionali. La loro copertura finanziaria è legata all’utilizzo efficace e totale dei fondi comunitari e regionali, alla razionalizzazione delle risorse e alla capacità di investire su aree ancora non valorizzate.
Le proposte sono:
E ancora:
La Piana prosegue: “Con questo lavoro si pongono le basi per l’avvio di un confronto permanente a livello regionale e territoriale fra le Federazioni e le Unioni territoriali con le istituzioni di riferimento per dare valore al coraggio delle idee e tradurre le proposte in atti concreti”.
Fondamentale è stato l’intervento di Daniela Fumarola, che ha chiuso la presentazione. “Nonostante il lieve miglioramento degli ultimi due anni, il Mezzogiorno ha ancora ritardi storici da recuperare ed elementi di fragilità da sanare, che non ammettono esitazioni o pigrizie culturali. Questo vale in particolare per la Sicilia, dove persistono problemi e nodi da sciogliere, come ben evidenziato nel documento articolato presentato oggi dalla Cisl siciliana”.
“Popolazione che invecchia, servizi non all’altezza dei bisogni, scarsa attrattività per gli investimenti, tassi di disoccupazione alti e bassa partecipazione al mercato del lavoro, mancato collegamento tra formazione e mondo del lavoro, carenza di infrastrutture materiali e immateriali, crisi idrica e conseguenze dei cambiamenti climatici. Per non parlare dell’abbandono scolastico e del ricatto malavitoso, purtroppo ancora presenti in molte aree”.
Daniela Fumaroli prosegue: “Bisogna affrontare queste sfide uscendo dal recinto chiuso dell’antagonismo e della protesta fine a se stessa per proseguire sul terreno concreto delle proposte, con il coraggio delle idee e della partecipazione. Anche in Sicilia, come in tutte le altre regioni del Sud, noi chiediamo una governance partecipata, con il pieno coinvolgimento delle Parti sociali nella programmazione e nel monitoraggio degli interventi”.
“Mettendo a sistema e coordinando tra loro tutti gli strumenti di politica territoriale. Utilizzando in modo sinergico i finanziamenti della politica di coesione, sia europei che nazionali. Perseguendo una strategia strutturata che includa, oltre al piano triennale della ZES unica, anche i contratti di sviluppo e il credito d’imposta“.
E ancora: “Bisogna investire in modo deciso sulle persone, sulle competenze e sull’innovazione, per trasformare le criticità in opportunità di crescita e sviluppo. Le nostre proposte sono frutto della nostra identità. Quella di un sindacato libero, autonomo, pragmatico, convinto che la strada del dialogo, della corresponsabilità e della partecipazione sia, oggi più che mai, l’unica che può portare ai risultati di cui il nostro Paese ha assoluto bisogno”.
Daniela Fumaroli conclude: “Misurarci nel confronto concertativo, a qualunque livello e con qualunque controparte: datoriale, istituzionale e politica. Insistere tenacemente nella possibilità di ‘fare sistema’, di progettare il futuro nella condivisione e nel consenso sociale”.
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