“Ho una famiglia normale, non c’ho gay”. Mangano attacca Brini. Il candidato sindaco si scusa: “Forse mi ritiro”

“Ho una famiglia normale, non c’ho gay”. Mangano attacca Brini. Il candidato sindaco si scusa: “Forse mi ritiro”

CATANIA – “Io ho quattro nipoti, ho una famiglia normale, non c’ho gay e non c’ho nulla”: è la frase poco “felice” del candidato sindaco del centrodestra a Pontedera, Giuseppe Brini, pronunciata lo scorso 2 marzo durante la presentazione della sua candidatura nella sede della Lega.

Nonostante le scuse venute alla luce nelle ore successive, le polemiche e le lamentele, non sono certamente mancate. Tra queste spicca quella di Sandro Mangano, presidente nazionale dell’associazione SocialMETA: “Parlare di famiglia ‘normale’ solo perché al proprio interno non ci sono omosessuali è un atto pericoloso. Ancor di più se a proferire certe frasi è un politico e se queste frasi vengono rilanciate sulle testate giornalistiche”. 

Mangano, ex presidente nazionale GayLib che da mesi, in sordina, grazie ai volontari della sua associazione no-profit fornisce assistenza psicologica a chi subisce discriminazioni di genere, proprio non ci sta: “Potremmo citare decine di casi di tentato suicidio da parte di giovani omosessuali, in tutta Italia, che devono fare i conti con le pugnalate rilanciate in rete – ha esordito il Presidente – di certo non è accettabile che partano da un politico che si candida per rappresentare una città, qualunque sia il suo colore di partito”.

L’attivista per i diritti gay cita anche un recente studio dell’Università Milano Bicocca, a firma della psichiatra Ester Di Giacomo, che evidenzia una maggior fragilità dei giovani omosessuali, esposti al rischio suicidio tre volte e mezzo in più rispetto ai coetanei etero. “Davanti a una situazione così delicata e reale – ha concluso Mangano – non possiamo più tollerare questa propaganda da bar. Una famiglia ‘normale’ è quella in cui si ama e si viene amati. Chi esclude invece di includere è solo un bullo senza educazione, che non merita di rappresentare un’Istituzione”.

Il polverone alzatosi a seguito di quanto pronunciato da Brini, avrebbe spinto quest’ultimo dapprima a chiarire la situazione e, successivamente, a pensare di ritirare la sua candidatura. “Mi scuso se le parole che ho utilizzato possono aver offeso la sensibilità di persone che non debbono essere giudicate per la propria inclinazione sessuale”. E ancora: “Mi sono espresso male e probabilmente qualcuno si sarà offeso delle mie parole e me ne dispiaccio; con i fatti, meglio che a parole, dimostrerò che nessuno verrà discriminato con la nostra azione di governo”. 

Giuseppe Brini, dunque, deciderà in queste ore se prendere una decisione drastica o meno. “Sto seriamente pensando di ritirarmi dalla corsa”, avrebbe dichiarato il candidato sindaco. Non resta, dunque, che aspettare.