Gli scontri per la legge elettorale e lo Squadrone dei Carabinieri Cacciatori

Gli scontri per la legge elettorale e lo Squadrone dei Carabinieri Cacciatori

CATANIA – Gli scontri, su come dare corso alla riforma elettorale, continuano a pieno ritmo tra forze politiche, Parlamento, Governo e Nazzareno, nonostante il sollecito del Presidente Mattarella sulla necessaria ed urgente adozione di una nuova legge elettorale. Mattarellum, legalicum, italicum, porcellum e “proporzionalum” (oseremmo definire, quest’ultimo, il vecchio sistema proporzionale a cui Forza Italia di Berlusconi intende ritornare per salvare i partiti e partitini dal Movimento 5 stelle), sono definizioni in controtendenza visto che il latino, ormai lingua morta, si studia solo a scuola e non tanto, ma ai politici serve, non si capisce il perché, ma forse solo per confondere la gente e renderla estranea agli interessi pubblici; anche se a leggi “barzelletta” ci abbiamo fatto l’abitudine come quella della eliminazione delle Province e alla volontà politica sulla prossima riesumazione, quella sulla legittima difesa, quando al ladro possiamo sparare solo di notte, o al massimo, una volta catturato, lo finiamo appena fa buio.

Ma parliamo di altre cose più serie e più concrete dal punto di vista della sicurezza e della lotta alla criminalità organizzata. A Catania e precisamente nella Base aerea militare “Aeroporto Cosimo di Palma” di Sigonella, domani si terrà la cerimonia di una istituzione: I Cacciatori di Sicilia, lo Squadrone dei carabinieri eliportato con base a Sigonella, volto a concorrere, con l’Arma dei carabinieri presente in Sicilia, alle attività sul terreno, forti già dell’esperienza maturata in Sardegna e Calabria dove i Reparti dei cacciatori perlustrano la Barbagia e l’Aspromonte.

Lo Squadrone istituito in Sicilia batterà le zone più impervie dell’isola in cerca dei grandi latitanti di Cosa Nostra e per la prevenzione e repressione dei reati in aree rurali. Al suddetto appuntamento parteciperanno il ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti, il ministro dell’Interno sen. Marco Minniti, il capo di Stato Maggiore della Difesa generale Claudio Graziano e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.

Giuseppe Firrincieli