CATANIA – È sui toni del giallo delle mimose che l’8 marzo di ogni anno sorge il sole, così come l’ingenua speranza che la pianta diventata simbolo della Giornata della donna possa essere sufficiente per accorciare le distanze, appianare le differenze di genere e ripartire da dove sarebbe stato giusto fare fin dall’inizio. Dal rispetto, dalla fiducia, dall’idea che essere donna è una risorsa, non un limite, non una condanna a essere sempre un passo indietro nella società. Un’occasione, piuttosto, per dimostrare quanto sia insano il meccanismo secondo cui una donna debba impegnarsi il doppio rispetto a un uomo per essere considerata valida e affidabile almeno la metà di lui. Un vero e proprio paradosso, difficile da cambiare, ma ancora più duro da accettare.
Viviana Lombardo, assessore alle Pari Opportunità
È in quest’ottica che si colloca il lavoro dell’avvocato catanese Viviana Lombardo, intervenuta ai microfoni di NewSicilia in qualità di assessore al Personale, alle Pari Opportunità, alle Politiche Giovanili e ai Beni Confiscati, agli Animali, agli Affari legali, ai Servizi Informatici e alla Digitalizzazione.
Tra le numerose deleghe affidatele dal sindaco di Catania, Enrico Trantino, quella che sicuramente si “sposa” meglio con la lotta per la parità di genere è l’incarico relativo alle Pari Opportunità. Un impegno che l’assessore Lombardo, unica donna in giunta comunale, ha deciso di portare avanti con tenacia e dedizione affinché vengano, se non abbattuti nell’immediato, almeno gradualmente ridotti i meccanismi sociali che ancora oggi “autorizzano” comportamenti impari ai danni del genere femminile.
Da dove bisogna partire
Risulta paradossale pensare che, in una società caratterizzata da avanzamenti e progressi tecnologici di tutti i tipi, sussistano ancora stereotipi e discriminazioni di genere, anche sul luogo di lavoro. Domande inopportune durante i colloqui e minori retribuzioni – a parità di mansioni – rispetto agli uomini, sono solo alcune delle disparità nel trattamento lavorativo, più o meno velate.
Ne sono un esempio anche i meccanismi denominati “soffitto di vetro” e “pavimento di cristallo“, in grado di compromettere notevolmente le carriere femminili. Il primo consiste in una barriera invisibile, per questo detta “di vetro”, che di fatto impedisce alle donne di accedere a incarichi di rilievo. Il secondo riguarda invece la tendenza, non ancora estinta, a mettere una donna alla guida di aziende in crisi, prossime al fallimento.
Dove si intende arrivare
Il lavoro da fare nell’ambito dell’emancipazione c’è, ed è ancora molto. Ma l’assessore Lombardo sembra avere le idee ben chiare: “La cosa importante è sensibilizzare le coscienze dei ragazzi“, ha dichiarato spiegando da dove, concretamente, bisogna partire. “Tanti ormai in famiglia hanno esempi di donne molto attive, donne che hanno fatto carriera. Quindi anche gli stessi giovani, man mano che crescono e vedono in casa che la madre è un esempio di pari opportunità, crescono con questa mentalità“.
La video intervista all’assessore Viviana Lombardo