CATANIA – Dopo un lungo “corteggiamento” siamo riusciti a intervistare la presidente del consiglio comunale di Catania Francesca Raciti, la prima donna a dirigere i lavori del civico consesso. Tanti i temi sul tappeto: dalla delibera dehors alla denuncia del presidente dell’antimafia regionale su possibili infiltrazioni mafiose in consiglio.
– Lei è la prima donna a diventare presidente. Quali sensazioni ha avuto e come l’hanno accolta i colleghi?
“Quando il 2 agosto del 2013, data della prima seduta dell’allora neo eletto consiglio comunale di Catania, durante lo spoglio delle schede relative all’elezione del presidente del consiglio comunale sentivo il consigliere incaricato dello scrutinio ripetere con insistenza il mio cognome, fino alla sorprendente quota di 39 voti (su 43 presenti) ho sentito dentro di me un’emozione fortissima: essere la prima donna a dover sedere sullo scranno più alto del Senato della nostra città mi riempiva di orgoglio e soddisfazione per la fiducia ottenuta dai colleghi di maggioranza e opposizione e per l’impegno che ciò avrebbe rappresentato da lì al futuro. L’esperienza vissuta in questo anno e mezzo mi ha permesso di verificare che la presenza di una donna in politica è sicuramente un valore aggiunto per le qualità relative alla mediazione, alla concretezza ed immediatezza delle decisioni”.
– Ha adottato misure di “spending review” con la convocazione dei consigli nei giorni di rientro dei dipendenti. Quali altre misure in merito di risparmio sono state adottate o adotterà?
“Individuare misure che taglino i costi e rendano al contempo sempre più efficiente e trasparente la macchina amministrativa è stato uno degli obiettivi che mi sono prefissata da subito: insieme alla conferenza dei capigruppo abbiamo così deciso di anticipare l’orario di convocazione delle sedute in modo da ottenere risparmi sugli straordinari dei dipendenti e sui permessi. Ma questa è solo una delle scelte che ho fatto in questa direzione, alla quale potrei certamente associare la rinuncia all’auto di servizio: al di là dei costi in sè, credo che sia importante lanciare ai cittadini il messaggio che chi li rappresenta svolge un servizio e non acquisisce chissà quale privilegio. Per quanto concerne la trasparenza e l’efficienza della macchina amministrativa, invece, abbiamo avviato un progetto che porterà a rendere fruibili da web numerose informazioni sullo svolgimento dei consigli e delle commissioni, sulle presenze, sull’espressione dei voti, e tante altre”.
– Quanto è difficile gestire alcune sedute particolarmente calde? Chi sono i consiglieri più “facinorosi” e chi i meno difficili da gestire? (ovviamente siamo sul filo dell’ironia).
“Ogni seduta di consiglio comunale ha la sua storia e si lega in maniera inscindibile con fatti e accadimenti di attualità che possono riguardare la vita politica cittadina e non solo, e, che, quindi, influiscono sull’andamento dei lavori del consiglio. In generale devo dare merito a tutti i consiglieri di sapere tenere in aula comportamenti corretti e rispettosi dell’Istituzione. Certo, talvolta accade che il legittimo gioco delle parti porti taluni consiglieri ad alzare un po’ i toni, ma non mi faccia dire nomi…la consiliatura è ancora lunga!”
– Ha destato scandalo il consiglio comunale di Agrigento per le sue molteplici commissioni. A Catania com’è la situazione? È possibile conoscere il numero e il costo delle Commissioni sinora effettuate?
“Più che sui numeri credo bisogna focalizzare l’attenzione sul merito del lavoro svolto. Nel complesso, i costi del funzionamento del consiglio comunale hanno un tetto stabilito per legge oltre il quale non si va: credo quindi che ciò che i cittadini devono giustamente attenzionare e in qualche misura pretendere sia la qualità del lavoro svolto durante le sedute e i risultati raggiunti. Per quanto riguarda la conoscenza dei dati da lei richiesti alcuni di questi sono già consultabili sul sito «amministrazione trasparente»”.
– Lei, a seguito delle denunce dell’onorevole Musumeci, ha scritto al procuratore Salvi. Cosa pensa in merito? È possibile che vi sia “mafia” in consiglio?
“Ho trovato le dichiarazioni del presidente Musumeci preoccupanti nella sostanza, anche se insolite nella forma. Ho scritto al procuratore Salvi per chiedere, se necessario, secondo le sue valutazioni, di svolgere le attività necessarie a fare chiarezza al riguardo. Aspetterei quindi che a pronunciarsi siano le Istituzioni a ciò deputate. Fino ad allora, ed in generale, credo bisogna essere prudenti e fare salvo l’onore dell’Istituzione consiglio comunale, anche al di là delle persone che si trovano a farne parte in un determinato periodo storico”.
– Il Pd è diviso in varie anime in consiglio e a livello di partito a Catania. Si riuscirà a trovare una sintesi all’interno del suo partito?
“Il Partito Democratico è un grande partito, popolare e plurale, nel Paese e a Catania. Le diversità di posizioni tra i suoi esponenti, anche quelli che siedono in consiglio comunale, sono una ricchezza e non un problema. Naturalmente è necessario garantire che i toni del dibattito siano quelli appropriati tra compagni di partito e non assumano le sembianze di uno scontro senza fine; viceversa la gente non capisce e la confusione finisce per indebolire il messaggio che il Pd deve mandare alla città di Catania. Personalmente auspico che le differenze di posizione fin qui emerse possano trovare una sintesi compiuta all’interno del partito cittadino, per il bene del Pd ma soprattutto della città”.
– Quali le prossime importanti delibere che saranno affrontate dal consiglio? Che fine ha fatto quella relativa ai dehors?
“Il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare il nuovo regolamento del consiglio stesso. Quello attuale approvato nel 1987 ha subito alcune modifiche di cui l’ultima nel 2004. Pertanto si è reso necessario formulare una idea di regolamento che conterrà le modalità del suo funzionamento alla luce delle recenti normative, cercando di rendere le procedure più snelle e trasparenti. Per quanto riguarda la proposta di regolamento dei dehors, il consiglio ha accolto con particolare interesse la proposta dell’amministrazione; infatti vi è stato un ampio dibattito e un contributo da parte di tutto il consiglio con la presentazione di numerosi emendamenti. Al momento attendiamo una risposta, più volte sollecitata, da parte dell’assessore alle Attività Produttive riguardo alcuni quesiti posti alla Sovrintendenza Regionale. Ci auguriamo che tali quesiti vengano al più presto chiariti in modo da giungere alla conclusione dell’iter deliberativo”.
– La vicenda sollevata dal consigliere Messina in merito all’ufficio stampa e ai giornalisti che frequentano il Comune ha fatto scalpore. Cosa ne pensa e che provvedimenti verranno presi?
“Innanzitutto desidero sottolineare l’importanza della comunicazione che è l’elemento necessario per il buon funzionamento per ogni comunità democratica. Oggi questo consiglio comunale si sta dotando di strumenti per rendere la sua attività più trasparente e partecipata. Per quanto riguarda la vicenda posta dal consigliere Messina, sono certa che al più presto verranno forniti tutti i chiarimenti richiesti”.
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