Forza Italia si spacca: due vertici separati nel catanese. Romano: “Usciamo dalla nicchia”

Forza Italia si spacca: due vertici separati nel catanese. Romano: “Usciamo dalla nicchia”

CATANIA – Da una parte Saverio Romano e i suoi, riuniti a Catania all’Excelsior, dall’altra Vincenzo Gibiino con i nuovi coordinatori locali a Villa Itria, a Viagrande. Già nei giorni scorsi era stata accesa la miccia delle polemiche: il casus belli è rappresentato dalle nomine dei coordinatori provinciali, tra cui Basilio Catanoso, a Catania, che hanno indispettito e non poco Saverio Romano.

[wpvp_embed type=youtube video_code=IYLernzkGLc width=670 height=377]

Quest’ultimo aveva parlato di “nomine illegittime e non previste e non coperte da previsioni statutarie”, aggiungendo tra l’altro che il senatore Vincenzo Giibino aveva, attraverso la sua azione, “messo un dito in un occhio” al partito.

In questo clima poco amichevole si è aperta una guerra intestina al partito che ricalca i malumori a livello nazione, con un’ala che fa capo al “dissidente” Raffaele Fitto. Anche in Sicilia le tensioni non mancano e seppur con garbo Romano ha ammesso di aver contestato le scelte di Giibino e ha esortato il coordinatore regionale alla creazione di “un partito ampio che vada oltre le nicchie”.

[wpvp_embed type=youtube video_code=dbCaMobML_Y width=670 height=377]

A relazionare con Saverio Romano, tra simpatizzanti ed esponenti locali, anche Alessandro Tornello e il consigliere comunale Francesco Saglimbene. Pare che proprio Romano voglia creare una cerchia più ampia di sostenitori all’interno di Forza Italia per provare la scalata al vertice regionale del partito. Indicatore di un certo sommovimento anche la presenza di due senatori del Gal (il gruppo Grandi Autonomie e Libertà), ossia Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone.

[wpvp_embed type=youtube video_code=RWPnXab0-xU width=670 height=377]

“Siamo qui per parlare di contenuti – ha spiegato Romano – e costruire una linea politica alternativa alla sinistra. Parleremo di come si intende organizzare il partito e c’è una grande presenza di classe dirigente. Forza Italia non è più quella di venti anni fa ma è un partito di un anno fa: io per aderirvi ho sciolto la mia formazione politica e mi sento socio fondatore”.

Per Saverio Romano la sua non è una corrente, ma un insieme di “tanti amici che si riconosco in un percorso fatto insieme e che stanno dentro Fi facendo valere i loro principi, dimostrando di avere idee e progetto per il futuro”.