Ferrovia Circumetnea chiusa la domenica e i festivi, Lo Schiavo: “Miopia politica che mortifica il turismo”

CATANIA – Non vi è dubbio che la fascia collinare pedemontana-ionica è il cuore della provincia di Catania.

Una zona caratterizzata da paesaggi incantevoli, splendidi borghi storici a testimonianza dell’amore che i nobili di un tempo avevano per questo territorio, scelto per rilassarsi e godersi la vita di campagna, di cui tutt’oggi conserva indelebili i segni e testimonianze, tra suggestive rievocazioni storiche, feste e sagre che permettono di trascorrere un’esperienza indimenticabile avvolti da atmosfere gioiose e di festa.

Un’area che si presta particolarmente alla vacanza attiva, dalla mountain bike al golf, fino al parapendio per i più temerari, una terra di sapori con i tanti prodotti locali e strade del vino lungo le quali si possono gustare i vini Doc famosi nel mondo.

“È risaputo da tutti gli operatori – afferma Giovanni Lo Schiavo -, che la ferrovia Circumetnea è un Azienda a fortissima vocazione Turistica, soprattutto nella tratta Bronte-Riposto e viceversa e mi sembra giusto mettere in evidenza l’anomalia che da oltre 15 anni vede interessato il più importante mezzo di trasporto pubblico del nostro comprensorio pedemontano, chiuso all’ esercizio, nelle giornate domenicali e festive a scapito della mobilità del territorio e soprattutto del settore turistico. La politica locale mortifica il nostro territorio”.

“La miopia ed il pressapochismo politico registrato in passato – dichiara il segretario responsabile della Fast/Confsal – soprattutto nei confronti del servizio turistico continua a reiterarsi ancora oggi”.

“Purtroppo – dichiara Lo Schiavo -, in questo territorio siamo ormai abituati a subire il continuo depauperamento dei servizi e la consequenziale soppressione dei diritti fondamentali dei cittadini. Una vergogna figlia dell’approssimazione della classe politica locale e regionale, di qualsiasi colore, che continua a gestire la cosa pubblica senza avere alcuna reale cognizione delle esigenze e delle potenzialità dei territori, incapace di programmare e valorizzare con lungimiranza i punti di forza come nel caso della Ferrovia Circumetnea, votata per sua conformazione naturale al turismo che potrebbe rivelarsi la maggiore e forse unica fonte di profitto.