CATANIA – Sono quattro le tematiche principali della campagna referendaria del deputato del Partito Possibile Giuseppe Civati, questa mattina in visita a Catania per incontrare i ragazzi del Comitato Possibile del capoluogo etneo e illustrare nel dettaglio le modifiche da proporre.
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Sono 4 i punti principali su cui si è discusso, riguardanti le riforme dell’attuale governo sulla scuola, sul lavoro, sulla democrazia e sull’ambiente. Per ognuna di queste sono state elaborate delle domande, in totale 8 quesiti, per le quali ogni cittadino potrà esprimere la propria opinione.
Per quanto riguarda la scuola, si potrà esprimere la propria preferenza riguardo la riforma della “Buona Scuola”. L’intervento richiesto è quello di eliminare il potere di chiamata del preside. Con le ultime modifiche, infatti, il lavoro del docente diventa sempre più precario e si rischia di dar vita a una “parentopoli” anche all’interno del campo dell’istruzione.
Le altre modifiche richieste da applicare sono sul “Job Act”: sulla base di questa legge, infatti, il datore di lavoro può assegnare al dipendente della mansioni inferiori a quelle per cui era stato assunto, denigrando la figura del lavoratore:
- in modo indiretto con la scusa di scelte aziendali, quali la riorganizzazione
- in modo diretto, costringendo il dipendente a firmare un accordo sconveniente sfruttando la sua paura di perdere il posto
Il secondo quesito sul tema del lavoro riguarda l’aspetto dei licenziamenti, che con il “Job Act” possono essere applicati in qualunque momento e, a volte, in modo illegittimo. L’obiettivo, quindi, è quello di tutelare i vecchi e nuovi assunti.
Per quanto riguarda l’aspetto democratico, verranno avanzate altre due proposte, volte ad apportare modifiche al sistema di voto dell'”Italicum”. Nello specifico, la richiesta è eliminare il criterio capilista bloccati e delle candidature plurime. Questo sistema, infatti, permette al capolista di essere scelto anche se non ha il maggior numero di preferenze.
Infine, sull’ambiente, il partito chiede il blocco per le trivellazioni entro le 12 miglia dal perimetro delle aree protette marine e terrestri e alcune modifiche sullo “Sblocca Italia”, eliminando quelle parti dell’articolo 35 che favoriscono gli abusi e la corruzione.