Cittadini e dipendenti “agonizzanti”: AMT e amministrazione al tavolo, entro fine mese una risposta

Cittadini e dipendenti “agonizzanti”: AMT e amministrazione al tavolo, entro fine mese una risposta

CATANIA – Uno schermo, una facciata per nascondere i problemi che ci sono, facendo sembrare che tutto vada bene. 

I sindacati Fast e Cisal sono di nuovo sul piede di guerra, pronti a scioperare qualora non dovessero esserci ulteriori risvolti positivi dopo l’incontro di questa mattina in prefettura. Ben 700 i posti di lavoro a rischio e, soprattutto, si teme che la città possa rimanere immobilizzata a causa del possibile fallimento dell’Azienda Metropolitana Trasporti di Catania. 

Come dichiara il sindacalista della Fast Confsal Giovanni Lo Schiavo, verrà applicato un “tampone” all’attuale situazione: “Con il vicesindaco, Marco Consoli, e con l’assessore al Bilancio, Salvatore Andò, abbiamo trovato un accordo per cui verranno versate nelle casse della partecipata 2 milioni di euro per pagare gli stipendi e altri servizi in attesa di pagamento”.

Una boccata d’ossigeno, però, che potrebbe non bastare: “In totale il credito vantato nei confronti del comune di Catania è di 26 milioni di euro, mentre nei confronti della Regione è di 12. Di qua a fine mese verrà valutata la posizione del presidente Carlo Lungaro per vedere se può ricoprire il ruolo o meno. Ma, cosa più importante, dovrà essere approvato il bilancio preventivo. Solo così vedremo come e se la somma verrà versata. In caso contrario saremo costretti a protestare”.

Il servizio, infatti, già non funziona a dovere e non riesce a soddisfare le esigenze dell’utenza. Ci vorrebbero circa 130 vetture per poter garantire un trasporto pubblico adeguato. Dopo la crisi della scorsa estate, con meno di 50 mezzi in giro per la città, l’AMT era riuscita a risollevarsi portando a 100 gli autobus in servizio.

Gli episodi dell’ultimo mese circa, però, hanno fatto riemergere la situazione critica dell’azienda, oltre a far riaffiorare il nervosismo e la rabbia dei cittadini. Oggi, infatti, ci sono in servizio solo 74 vetture sulle 100 previste e dichiarate dal presidente della partecipata, Carlo Lungaro. Mentre per quanto riguarda la linea veloce BRT, che dovrebbe partire ogni 7 minuti circa nelle ore di punta, sono in funzione solo 4 autobus su 8.

Giorni fa qualcuno lamentava delle condizioni di lavoro difficili dovute alle lamentele dell’utenza, che, in alcuni casi, è sfociata e rischia di sfociare in aggressioni verbali e fisiche.