Catania vicina al dissesto: critiche e dubbi per quel buco da 1,6 miliardi di euro

Catania vicina al dissesto: critiche e dubbi per quel buco da 1,6 miliardi di euro

CATANIA – Non si parla d’altro, a Catania e nell’hinterland, che dell’atto di notifica giunto stamani all’Ente e reso noto dall’attuale sindaco Salvo Pogliese, riguardo alle motivazioni per dichiarare in dissesto il Comune di Catania e a quel “buco” di circa 1,6 miliardi di euro contestato dai giudici contabili della sezione Controllo della Corte dei Conti di Palermo.

Il punto principale è che non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestire questa ingente “mancanza” che da diverse ore alza polveroni e critiche sulla passata amministrazione. A parlare, stamattina, il primo cittadino Pogliese, che ha così spiegato: “Avvieremo un confronto nel merito con le istituzioni e la politica regionale e nazionale. Catania è la decima città d’Italia noi ci assumiamo le nostre responsabilità ma abbiamo bisogno di essere supportati nel percorso di risanamento. Chiedo ai cittadini, soprattutto a quelli che le tasse non le vogliono pagare, di essere altrettanto responsabili”.

“Cercheremo di fare tutto, anche l’impossibile – ha aggiunto – per evitare il dissesto. Leggeremo con attenzione le 70 pagine del provvedimento e valuteremo cosa fare. Ma è opportuno essere prudenti. A noi non interessa addossare oggi responsabilità, ma ci troviamo davanti a pesanti debiti non riscossi. Pensiamo, ad esempio, che la Tari è riscossa al 50%. Versare i tributi è un dovere e credo che sia importante che i cittadini percepiscano la gravità delle condizioni del nostro Comune”. L’assessore al Bilancio, il vice sindaco Roberto Bonaccorsi, ha spiegato che “Catania è una città molto indebitata, quasi come Torino, ma il capoluogo piemontese ha creato debiti per realizzare opere pubbliche, da noi sono stati contratti per la spesa corrente”.

Dal canto suo, in tempo reale, arrivano le parole dell’ex sindaco Enzo Bianco, che così dichiara: “Abbiamo massimo rispetto per la Corte dei Conti siciliana ma la sua decisione appare ingiusta e sbagliata e tutta la città deve contrastarla con un doveroso ricorso a Roma alle Sezioni riunite della Corte stessa, come fatto in casi analoghi con successo da altri Comuni. Ho evitato in questi 5 anni come sindaco che la città andasse in dissesto – aggiunge – e lavorerò anche oggi per il medesimo obiettivo e per il bene della nostra Catania. La città, dunque, si mobiliti per il ricorso e lavoriamo tutti insieme per salvarla dal dissesto”.

Tutti, o quasi, si scagliano contro la passata amministrazione e le paure più grandi, al momento, sembrano ricadere sui cittadini. Ad intervenire è anche il presidente provinciale della Federconsumatori Salvo Nicosia: “Le conseguenze della cattiva amministrazione non devono essere scaricate sulle spalle dei cittadini socialmente più deboli. Il dissesto, di quasi un miliardo e 600mila euro – aggiunge Nicosia – è di dimensioni talmente gigantesche che non potrà non incidere sulla gestione complessiva del Comune e, in particolare, su quella dei servizi, ma sarebbe assurdo e inammissibile che a pagare sarebbero soprattutto i cittadini più deboli, i disoccupati, i pensionati, gli ammalati”.

Per il presidente provinciale della Federconsumatori di Catania, “il commissario nominato dalla regione dovrà impegnarsi a fondo per evitare che si paralizzi l’attività amministrativa del Comune, soprattutto nei settori più essenziali e delicati, innanzitutto in quello della solidarietà sociale, che non può distogliere lo sguardo dalle migliaia di famiglie logorate dal bisogno, dai disoccupati, dagli anziani. Altrettanto solida e puntuale dovrà essere l’attenzione per i servizi primari e irrinunciabili, a cominciare da quelli dell’istruzione e dell’assistenza per l’infanzia, dei trasporti”.

Ma non finisce qui perché nessuno deve essere escluso da determinati obblighi. “La consistente evasione delle imposte comunali – prosegue Nicosia –, peraltro marginale rispetto all’enorme buco finanziario, fatto di mutui e debiti pregressi, non può essere un alibi per prendere in mano soltanto la scure per tagliare alla cieca: l’amministrazione comunale deve impegnarsi seriamente, senza sotterfugi di tipo elettorale, per pretendere che paghino le tasse coloro che devono pagarle, senza tuttavia trascurare di razionalizzare il settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, la cui cattiva gestione, in definitiva, contribuisce ad alleggerire pesantemente le tasche dei cittadini. Lattuale percentuale di poco superiore al 10% di raccolta differenziata è assolutamente intollerabile, anche di fronte all’obiettivo del 35% che chiedeva dieci anni fa l’Unione Europea”.

Il presidente Nicosia, infine, puntualizza come la Federconsumatori di Catania “pretende impegno e trasparenza da parte dell’amministrazione comunale così come dalle opposizioni in Consiglio comunale: i catanesi meritano rispetto e impegno da parte di tutti”.

“Il dissesto economico-finanziario equivale ad un terremoto per una città come la nostra che ha un tasso di disoccupazione giovanile enorme e che è scivolata in una crisi economica, sociale e lavorativa senza precedenti. La nostra preoccupazione va soprattutto alle fasce più deboli della nostra città, a tutti coloro che hanno bisogno di servizi sociali gratuiti erogati dal nostro comune. Forte è il rischio che gli ultimi e i bisognosi pagheranno il prezzo più alto. Ora è tempo di capire cosa fare”: sentenziano così i componenti del laboratorio politico E’ Catania, che ancora, continuano: “All’attuale amministrazione comunale eletta da quarantaquattro giorni chiediamo di continuare su questa via di trasparenza e di comunicare tutti i passi che nei prossimi giorni intraprenderà. Le scelte anche quelle più dure vanno fatte con processi politici partecipativi in maniera da costruire insieme, con tutti i cittadini, la Catania che verrà. Tuttavia troviamo importante ricostruire la responsabilità politica e amministrativa, individuando chi ha causato il dissesto”.

E ancora: “Catania non può essere la città dove i potenti rimangono impuntiti. La città ha il diritto di sapere chi l’ha condannata a questa sofferenza e in che modo sono stati spesi questi soldi senza avere evidenti benefici per la collettività, considerato lo stato di trascuratezza, la sporcizia ed il degrado diffuso che oramai da tempo con facilità si registra. Se sarà dichiarato il dissesto per la nostra città, inizierà un periodo molto difficile, per questo tutte le forze migliori della città devono dare il proprio contributo. È tempo di cambiare passo”.