Catania, speranze al capolinea sul fronte asili: 51 lavoratrici a casa

CATANIA – Si è cercata una soluzione utile nelle ultime ore e ieri si era anche paventata una revoca in autotutela del bando degli asili nido ma oggi le speranze delle lavoratrici sono giunte al capolinea.

In un incontro mattutino l’assessore Angelo Villari e il vicensindaco Marco Consoli hanno incontrato le sigle Cobas e Confasl, gli esponenti di Catania Bene Comune e le lavoratrici per comunicare che il bando non verrà revocato nuovamente e da febbraio – di conseguenza – ci saranno 51 esuberi.

Il precedente bando era per 99 lavoratrici – numero sceso a 90 per una riorganizzazione interna alle cooperative – e quello attuale ne prevede 39 e ieri l’assessore ha garantito che le strutture aperte saranno 11.

In questi momenti le lavoratrici stanno decidendo come organizzarsi e hanno protocollato una richiesta di incontro urgente con il prefetto per gestire la vicenda dei licenziamenti e salvaguardare il numero più alto possibile di posti di lavoro.

Secondo Catania Bene Comune “l’amministrazione comunale si è resa responsabile di una decisione di gravità inaudita. Da un lato si determina il licenziamento di 50 lavoratrici, dall’altro la dequalificazione del servizio con pesante danno per i bambini e le famiglie. Nonostante le diffide, le unanimi richieste di annullamento della gara provenienti dalle lavoratrici, da tutte le organizzazioni sindacali, da tutti i gruppi in consiglio comunale e da tutte le centrali cooperative la giunta Bianco è andata tragicamente avanti”.

“La giunta Bianco dimostra – prosegue la nota –, per l’ennesima volta, il proprio fallimento, l’incapacità nel risolvere i gravi problemi della città e il proprio isolamento. A fare le spese delle politiche antisociali dell’amministrazione oggi sono però 50 lavoratrici e centinaia di bambini e famiglie private di un diritto fondamentale. Questo è intollerabile e segna un punto di non ritorno per un’amministrazione che, per decenza, dovrebbe prendere definitivamente atto della propria manifesta incapacità”.

“Catania non può permettersi la riduzione del servizio degli asili nido- concludono gli esponenti di Cbc –, non può permettersi la perdita di neanche un posto di lavoro. La città è dalla parte delle lavoratrici degli asili nido in lotta, per la difesa dei posti di lavoro e degli asili nido. L’amministrazione è sola, chiusa nel palazzo, impegnata soltanto a scrivere comunicati stampa densi di bugie e di vergognosi insulti”.