Catania, Sicilia Democratica: “Amministrazione evanescente su partecipate”

CATANIA – Sicilia Democratica a testa bassa chiede immediate risposte all’amministrazione comunale in merito alle partecipate. La questione è già stata sollevata diverse in consiglio comunale ma adesso il movimento di Leanza scende in campo compatto con il coordinatore e presidente dell’assemblea cittadina Orazio D’Antoni e Maurizio Della Torre e con il gruppo consiliare composto da Carmelo Nicotra, Sebastiano Arcidiacono e Giuseppe Catalano.

In una nota Sd evidenzia l’eccessivo il ritardo in merito alla predisposizione dei piani di sviluppo delle aziende partecipate comunali: “E’ molto grave sia sotto il profilo istituzionale che amministrativo che allo scadere dei termini fissati dalla normativa contenuta nella legge di stabilità 2015 sulle società partecipate non si abbia ancora nessuna notizia certa, se non meri annunci fini a se stessi, sul piano di razionalizzazione delle partecipazioni la cui approvazione è rimessa al consiglio comunale”.

Quindi si sottolinea come non si rispetterà il termine del 31 marzo per portare gli atti in consiglio e quindi si dovrà operare “fuori dalle disposizioni di legge, con ripercussioni imprevedibili per le responsabilità dei consiglieri ma soprattutto facendo irresponsabilmente accrescere l’apprensione degli oltre 1700 lavoratori che in questi due anni di scelte mancate o rinviate hanno dovuto pagare un prezzo salatissimo con l’applicazione di severissimi contratti di solidarietà che hanno inciso pesantemente sulle loro famiglie”.

Inoltre gli esponenti di Sd evidenziano la mancanza di idee dell’amministrazione riguardo i contratti di servizio da parecchio tempo scaduti e da tutti ritenuti obsoleti e l’assenza di un serio piano industriale.

“Eppure il gruppo di Sicilia Democratica – spiega la nota – nei mesi scorsi ha più volte sollecitato l’assessore alle partecipate Girlando sulla gravità della situazione: lo ha fatto con ben tre interrogazioni del gruppo consiliare, primo firmatario Sebastiano Arcidiacono, rimaste tutte senza risposte mostrando ancora una volta grave spregio delle prerogative del consiglio. Un atteggiamento di cui ora, a fronte a questo ennesimo situazione che metterà in grave imbarazzo i consiglieri comunali. Chi si è reso responsabile deve assumersi pienamente la responsabilità: davanti ai lavoratori, alla città e al consiglio”.