CATANIA – Sui servizi sociali, settore delicatissimo per la città, piombano le rassicurazioni dell’assessore Angelo Villari e le preoccupazioni dei consiglieri comunali, anche di maggioranza.
Recentemente Villari ha incontrato in municipio i rappresentanti dell’Uneba, l’Unione Nazionale istituzioni e iniziativa di assistenza sociale, che avevamo protestato per i presunti tagli relativi all’assistenza di minori ed anziani.
I rappresentanti hanno chiesto all’assessore di mantenere le risorse per il settore garantendo sia il livello dei servizi sia i posti di lavoro.
I numeri sono fortemente in diminuzione: dal 2005 ad oggi si è passati da circa 2000 a 800 ragazzi assistiti nelle strutture presenti in città. Il timore di nuove decurtazioni – si vocifera di circa 3 milioni – ha portato alla richiesta di interlocuzione con l’assessore al quale gli esponenti del’Uneba hanno chiesto una una maggiore attenzione da parte della politica in generale anche con una precisa strategia da mettere in atto e una modalità più equa di accesso dei minori ai servizi ed un maggior impegno nella ricerca e nell’utilizzo di risorse extrabilancio provenienti da eventuali leggi speciali di settore e contributi europei.
Inoltre è stata avanzata la proposta dell’istituzione di un tavolo permanente sui servizi sociali. Da parte dell’amministrazione comunale si è provveduto a tranquilizzare gli operatori circa gli ulteriori tagli perché, ha spiegato Villari “il bilancio è in fase di discussione e la sensibilità sociale di questa amministrazione comunale e del sindaco Enzo Bianco in particolare darà la massima attenzione alle problematiche sociali per non fare ricadere eventuali tagli su questo comparto estremamente importante”.
Però il consigliere Giuseppe Musumeci di Articolo 4 evidentemente dubita della “sensibilità” dell’amministrazione: “Il taglio previsto nel 2015 di 3 milioni di euro annunciato dall’amministrazione per i fondi destinati ai servizi sociali rappresenta una cifra che tradotta nella pratica suona come “campana a morto” per chi tutti giorni è costretto a fare i conti con una sedia a rotelle, un bastone bianco, una malattia grave”.
“Per non parlare – prosegue Musumeci – delle inevitabili conseguenze a danno di minori provenienti dai quartieri più svantaggiati. Le conseguenze saranno pesantissime per i disabili e i loro familiari. Questi tagli significano la sospensione o la riduzione di moli servizi quali assistenza domiciliare, supporti all’autonomia personale e assegni di cura”.
“Ritengo doveroso – spiega il consigliere – da parte dell’amministrazione di fare spending review in altri comparti anziché massacrare un settore che ha subito moltissimi tagli in passato. Si rischia anche che molte strutture chiudano, recando danni anche in termini occupazionali. Se rimanesse così sarà difficile anche per noi componenti della maggioranza votare un bilancio che non tutela le fasce svantaggiate”.
Anche il vice presidente della commissione servizi sociali Sebastiano Anastasi ha messo più volte in guardia l’amministrazione sui tagli chiedendo – da quasi due anni – una governance sul welfare cittadino per evitare il default e razionalizzare al meglio la spesa.
Inoltre Anastasi ha denunciato alcune “strane” manovre come l’apertura – dal costo milionario – di alcuni sportelli antiusura nelle municipalità distraendo fondi che sarebbero una manna proprio per i servizi sociali.
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