Catania, scontro “blu” su Sostare. Porto: “Demagogia”, Messina: “Fate fumo”

CATANIA Mentre continua la raccolta firme lanciata da Area Popolare, Grande Catania e Forza Italia contro il pagamento del ticket notturno in centro storico arrivano le stilettate della maggioranza consiliare nei confronti dei colleghi.

È il capogruppo di “Con Bianco per Catania” Alessandro Porto a tacciare di demagogia l’opposizione: “È evidente – afferma – che quello del parcheggio serale e notturno nel centro storico pattugliato in maniera quasi militare dai posteggiatori abusivi pronti a “tassare” illegalmente i catanesi, sia un problema di non facile soluzione. Per questo è stata avviata una fase di sperimentazione al termine della quale l’amministrazione avrebbe tratto, e lo farà nei prossimi giorni, le proprie valutazioni analizzando tutte le indicazioni, le idee e le proposte venute in queste settimane dai consiglieri comunali e da quelli circoscrizionali, dalle associazioni di categoria e di cittadini”.

Secondo Porto “il provvedimento ha già sortito un effetto: l’attacco ai parcometri di Sostare, fatti saltare in aria da chi, evidentemente, vede messo in pericolo il proprio potere”.

In precedenza lo stesso capogruppo aveva proposto una riduzione del ticket di parcheggio notturno e aveva suggerito l’ampliamento delle zone adibite a parcheggio con la presenza dei bus navetta.

“Non condivido affatto – prosegue Porto – la posizione di chi approfitta di un esperimento per attaccare a testa bassa un’amministrazione che sta cercando di fare quel che i cittadini chiedono a gran voce: evitare fastidiose richieste da parte degli abusivi”.

“Che senso ha accusare il Comune- conclude il consigliere – di considerare i cittadini dei “bancomat” perché fa pagare il parcheggio il cui ricavato va alla collettività mentre il pizzo al parcheggiatore abusivo va a organizzazioni che certo non possono dirsi legali? Invito dunque i colleghi dell’opposizione a evitare posizioni demagogiche per fornire invece il loro responsabile contributo di idee praticabili e che garantiscano ai catanesi legalità e sicurezza”.

Non si è fatta attendere la risposta del capogruppo di Area Popolare Manlio Messina: “Il collega Porto invece di tentare di far lezioni politiche a noi, dovrebbe fare un esame di coscienza e cominciare a spiegare alla città come mai la Sostare è in crisi da quando amministrano loro”.

Il consigliere d’opposizione sottolinea la difficile situazione economica e di bilancio della partecipata: “Come mai costringono i dipendenti ai contratti di solidarietà e pensano ad assumere un dirigente a 130 mila euro l’anno e nonostante all’interno della stessa Sostare siano presenti figure con i requisiti tali da poter ricoprire quel ruolo vacante di direttore”.

“Come mai Sostare è in crisi – prosegue Messina – e si danno consulenze ad esterni e ancora come mai la società chiude in rosso e la stessa è costretta a pagare sponsorizzazioni. Il collega Porto spieghi alla città per quale motivo pensano di sperimentare facendo pagare ai cittadini il peso di queste prove assurde e irresponsabili”.

“La città crolla – conclude il capogruppo di Area Popolare – e questi signori hanno anche il coraggio di impartire lezioni. Forse non hanno ancora capito che, Porto in primis, che i catanesi sono stanchi del fumo di questa amministrazione e vogliono fatti concreti”.