Catania, partecipate: è guerra tra Bianco e Messina

Catania, partecipate: è guerra tra Bianco e Messina

CATANIA  – Dopo il duro affondo di ieri dell’opposizione sulla gestione delle società partecipate arriva la risposta del Comune di Catania che rispedisce le accuse al mittente affermando, in una nota, che “appare ridicolo il tentativo del centrodestra di scaricarsi della responsabilità di aver messo in ginocchio le partecipate caricandole di costi impropri e nominando vertici che le hanno ridotte in condizioni di gravi passività”.

L’amministrazione Bianco rivendica i risultati conseguiti all’interno dell’Amt con l’assunzione di nuovi 40 autisti e spiega che grazie “alla lungimiranza dei lavoratori” la Multiservizi e Sostare si sono “tirate fuori dalle secche”.

Un buon motivo per fare bandi milionari – parliamo di Amt – ad hoc per giornalisti?

Ma la replica dell’amministrazione va oltre. Tra i dati snocciolati emergono i risparmi di oltre 170mila euro l’anno sul fronte cda e collegi sindacali e l’omissione delle passate gestioni di chiedere la quota per l’Asec riconosciuta dal garante per l’energia agli enti investitori.

“L’amministrazione Bianco – spiega il Comune – riceverà 2 milioni e mezzo all’anno a partire dal 2014, ma il centrodestra ha consentito che il Comune e l’Asec perdessero in dieci anni ben 25 milioni di euro. E non vorremmo che questa “dimenticanza” fosse stata voluta per consentire, questa volta sì, una vendita a prezzi stracciati, di Asec Spa, così come votato dal centrodestra nel 2012. Questo anche per rispondere alla supposta “preoccupazione” dei consiglieri di opposizione che ci sia in atto una svendita dei gioielli di famiglia”.

Poi l’affondo contro Manlio Messina, capogruppo di Area Popolare, che viene tacciato di “sdoppiamento di personalità” per aver votato nella scorsa consiliatura a favore della vendita di Asec senza “indicazione di alcun prezzo minimo, quindi, di fatto, una svendita, del 100% di Catania Multiservizi e Asec Trade, del 49% di Asec Spa e del 40% di Sostare e di Amt”.

Pronta la replica di Manlio Messina che parla di amministrazione “incapace e ignorante”: “Vorrei ricordare che l’allora votazione della delibera in questione, era obbligata dalla legge Monti, che imponeva per legge la vendita delle partecipate. Legge che venne poi rigettata successivamente dalla corte costituzionale, per cui la stessa delibera del consiglio comunale venne ratificata successivamente”.

“Quindi un obbligo di legge – aggiunge il capogruppo – che proprio in sede di consiglio comunale, dichiarai che ovviamente ero contro, ma per rispetto della legge, eravamo costretti a votare questo tipo di delibera”.

“Certamente il sottoscritto – prosegue Messina – ha combattuto anche la passata amministrazione, ricordo su tutto la battaglia sulla Multiservizi, per l’inefficienza di certe azioni fatte dalla passata amministrazione, ma che certamente non si sarebbe mai sognata di fare concorsi su misura per persone, o fare bandi cuciti addosso a pseudo addetti stampa, così come dichiarato dal presidente dell’Amt Lungaro in sede di commissione bilancio.

“Mi auguro – conclude il capo gruppo di Area Popolare – che questa vicenda dell’Amt cosÌ come abbiamo già dichiarato in commissione Bilancio, vada all’autorità competenti”.