CATANIA – L’assessore alla Formazione Mariella Lo Bello e la dirigente Anna Rosa Corsello erano gli ospiti più attesi dell’incontro su Piano Giovani e Pacchetto Lavoro sopratutto dai giovani siciliani – dalle ultime statistiche quasi 1 ragazzo isolano su 2 è disoccupato – per avere risposte concrete sui tempi di attuazione proprio del Piano.
Ma – causa un vertice di giunta – come ha spiegato l’onorevole del Pd Concetta Raia non hanno potuto presenziare all’incontro. Presenti, tra gli altri, l’assessore comunale etneo Angelo Villari, l’assessore regionale al Lavoro Bruno Caruso e il deputato nazionale dem Luisa Albanella.
“Parliamo di tematiche non facili in una Regione con una disoccupazione altissima – spiega Concetta Raia – e l’attesa è grande. Il flop del mese di agosto del Piano Giovani non ha posto in una buona luce l’esperienza del governo Crocetta. Oggi si partirà dalle proposte e si utilizzeranno fondi europei e regionali”.
“Occorre un programma per il lavoro – prosegue l’onorevole – che non c’è mai stato. Ci sono troppe incrostazioni che bloccano lo sviluppo. In Sicilia c’è stata una sussistenza ma non si è mai pensata a una politica attiva del lavoro per i giovani”.
Per quanto riguarda Garanzia Giovani si temeva il rischio di perdere i fondi europei per i ritardi della Regione nell’attuazione del cronoprogramma ma l’assessore Bruno Caruso rassicura: “Mi sono occupato di Garanzia Giovani e non c’è il rischio di perdere finanziamenti: sono state mobilitate il 64% delle risorse. Stanno per partire i tirocini formativi e la mobilità regionale e transnazionale. Stiamo apprestando il bando per l’auto imprenditorialità. Nonostante una partenza ritardata stiamo recuperando terreno”.
Ma fuori da Palazzo Esa – sede di rappresentanza etnea della Regione – una pattuglia di ragazzi del gruppo Facebook “Piano Giovani – Se Crocetta annulla tutto, faremo ricorso” proveniente dalle nove province siciliane ha manifestato per chiedere tempi certi sull’attuazione del Piano e sull’avvio dei tirocini, ormai bloccati dall’estate.
“Noi abbiamo acquisito – spiega Giuseppe Sicilia – un diritto con il click day del 14 luglio e del 5 agosto. La politica siciliana ha pensato bene di annullare un diritto acquisito pur avendo l’intervento dell’avvocatura di Stato che ha detto che i nostri tirocini devono partire ma non è accaduto nulla”.
“Dove sono finiti i soldi? – chiede Sicilia -. Dove sono finiti i 20 milioni del primo step del Piano Giovani? E i 452 milioni di euro che la Regione ha fatto tornare a Roma? Questi politici siciliani, tra i più pagati d’Europa, non sono capaci di dare lavoro e perdono soldi”.
I ragazzi hanno chiesto la partenza immediata dei tirocini e sono disposti ad avviare un’azione legale contro la Regione per vedere riconosciuto il loro diritto al tirocinio.
Ecco il servizio per i telegiornali di VideoMediterraneo: