Catania, i vertici del Pd siciliano si riuniscono: c’è anche il presidente Orfini

CATANIA – I tanti problemi che hanno afflitto il Partito democratico in Sicilia non sono passati inosservati alla dirigenza nazionale. L’argomento che tiene banco in questi giorni è senz’altro lo scandalo relativo ai numerosissimi tesseramenti che stavano avvenendo da parte di personaggi più o meno sospetti all’interno del partito. Ciò ha portato al provvedimento di sospensione delle affiliazioni da parte del segretario regionale, Fausto Raciti, protagonista della riunione di quest’oggi tra i vertici del partito, avvenuta in presenza del presidente del Pd, Matteo Orfini

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Voglio ringraziare Matteo per essere qui con noiha aperto Fausto Racitie vorrei chiarire alcuni aspetti della politica del Pd in Sicilia. Non siamo una realtà radicata come le altre, non lo dico io ma lo dice la storia e questo ci crea delle difficoltà. Oggi siamo qui, stiamo portando avanti un processo di rinnovamento e stiamo ottenendo grandi successi che nessuno può negare. Le polemiche ci fanno solo del male, dovremmo piuttosto concentrarci sui nostri obiettivi e combattere i nostri avversari, quali il centrodestra, fortissimo e radicato in questa regione, ma soprattutto il Movimento 5 stelle, che si sta affermando come il partito della moralità ma quando governa dimostra l’esatto opposto. Il Pdchiude Racitisi sta rendendo protagonista di una lotta per far cambiare le politiche nazionali ed europee che faranno ripartire l’economia del paese“.

Un appello giunge dal segretario provinciale di Catania della Cgil, Giacomo Rota che si è rivolto al presidente Orfini commentando: “Mi scusi già da ora perché parlerò con lei in toni duri e diretti ma in questo momento lei rappresenta il partito di maggioranza e di governo. Quell’esecutivo che ha approvato leggi come la “Buona scuola” o il “Jobs act” che hanno messo in ginocchio i lavoratori più di quanto non lo fossero precedentemente. La situazione nel Mezzogiorno e in particolare in Sicilia sta diventando drammatica, l’ascensore sociale si è fermato, le famiglie non riescono a mandare i figli all’università, le aziende chiudono mandando per strada migliaia di persone. Tutto questo deve finire. Per quanto riguarda lo scandalo dei tesseramenti è inutile alzare un polverone adesso perché già da tempo c’è qualcosa che non va per l’esattezza da quando tutti gli ex “cuffariani” e “lombardiani” sono entrati nel partito dalla porta principale, senza che nessuno dicesse nulla. Noi della Cgil ci sentiamo scomodi e abusivi in questo partito ma non ne usciremo e combatteremo la nostra battaglia dall’interno con l’unico fine di mandare a casa Renzi per tornare alle vere politiche di sinistra“.

Insomma sulla faccenda tesseramenti quasi tutti hanno preferito sorvolare per concentrarsi sulle questioni politiche regionali, come quelle che riguardano i problemi del governo Crocetta, su cui si è espresso il presidente Orfini.

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