CATANIA – Il livello dello scontro è alto, altissimo. Dentro la maggioranza e dentro il Pd. Vita dura per il sindaco che deve tenere a bada la barcollante maggioranza in consiglio comunale e la fronda interna ai democratici rappresentata dal duo Berretta – Notarbartolo.
L’ennesimo capitolo dello scontro tra il deputato nazionale e il sindaco di Catania si è arricchito del nuovo commento social di Berretta. Forse voleva citare Battitato (“Povera Patria”) e si è confuso con De Gregori (“Viva l’Italia”)?
Il riferimento è ai durissimi comunicati emanati dopo il blitz dello stesso deputato e del consigliere Notarbartolo in via Manzoni a seguito delle denunce e degli scontri con l’assessore Girlando.
Il consigliere ha ribadito la fondatezza dei propri rilievi tanto da preannunciare un esposto alla Corte dei conti ed è stato subissato dalle critiche dell’onorevole Pd – ed ex Cgil – Concetta Raia e del consigliere Maria Ausilia Mastrandrea del gruppo “Con Bianco per Catania”.
Proprio l’intervento di quest’ultima ha sorpreso parecchi colleghi e addetti ai lavori per virulenza e riferimenti con una chiosa molto pesante in termini politici: “Adesso è ora di dire basta. Se qualcuno vuole lavorare per il bene di Catania lo faccia, come facciamo noi consiglieri di maggioranza stimolando e supportando l’azione dell’amministrazione. Chi invece vuole fare demagogia per problemi personali, tende a collocarsi fuori maggioranza e lontano dagli interessi della città”.
Come è accaduto sinora però il sindaco Bianco non è mai intervenuto in prima persona per risolvere i problemi nella sua maggioranza. Anche le risposte, arrivate a mezzo stampa su La Sicilia, nella polemica “personale” con Giuseppe Berretta sono state tutte firmate dai capigruppo di maggioranza con il primo cittadino che ha preferito mandare avanti i suoi.
Nervi tesi anche con Catania Bene Comune: l’assessore Angelo Villari – che stamane incontrerà i sindacati – sulla questione asili nido ha accusato Iannitti di fare “terrorismo” sui numeri e sui possibili licenziamenti.
Ieri il sindaco etneo ha fatto capolino a Vittoria per benedire la nuova giunta dell’omologo Nicosia – esponente del Pd – nata dalle ceneri degli scandali e dei sospetti di conflitti d’interesse.
Bianco, dal palco del teatro ipparino, ha affermato: “Ho sempre sostenuto le esperienze politiche di Nicosia. Con piacere ho partecipato ad entrambe le sue campagne elettorali e sono sicuro che anche con questa nuova giunta farà bene. Sono felice che il primo atto amministrativo sarà l’adesione al progetto distretto sud-est. Purtroppo la politica siciliana è troppo palermocentrica. Amo questa terra, mia mamma era ragusana e i primi odori, sapori e il primo dialetto sono iblei”.
Intanto dentro Palazzo degli Elefanti ribollono gli animi. In vista della votazione della variante “centro storico” e del regolamento dehors (arenatosi dopo l’accelerazione di fine 2014) si preannunciano nuove grane. Articolo 4 farà valere la sua consistenza numerica e chiederà rappresentanza in giunta.
Mentre il vicesindaco Marco Consoli, secondo alcuni rumors, avrebbe perso il feeling con l’attivo consigliere Agatino Lanzafame. Di conseguenza il peso della rappresentanza consiliare di Consoli, attraverso il Megafono, si sarebbe ridotto e gli scenari in giunta potrebbero mutare.