Catania, dehors e Pua: la città chiama il consiglio comunale

Catania, dehors e Pua: la città chiama il consiglio comunale

CATANIA – Due importanti tematiche verranno affrontate dal consiglio comunale nelle prossime sedute. La prima, il Pua, sarà trattata nelle sedute di martedì e mercoledì della prossima settimana, mentre i dehors – dopo una iniziale volontà dell’amministrazione di accelerare i tempi – latitano in attesa di una calendarizzazione.

IL PUA. Il piano urbanistico attuativo di Catania sud prevede un grosso investimento di circa 500 milioni di euro per un’area di circa 120 milioni di metri quadri. Sul litorale etneo della Playa dovrebbero sorgere – secondo il progetto presentato dalla società Stella Polare – un centro congressi, un acquario, una galleria commerciale, un parco divertimenti, campi da golf e altre strutture sportive.

La società dovrà però realizzare opere di pubblica utilità come parcheggi, strade, verde pubblico e isole attrezzate. Dopo una conferenza stampa con l’assessore-lampo all’Ambiente Piergiorgio Gerratana il sindaco Enzo Bianco aveva annunciato il via libera della Regione al progetto che aveva atteso da 15 anni. Ma il parere del Cru (comitato regionale urbanistica) – secondo il comitato No Pua – ha ridimensionato il piano, prevedendo sostanzialmente una lottizzazione. Di conseguenza il Cru esprimerebbe certe limitazioni sul progetto originario: ad esempio le costruzioni dovranno distare almeno 300 metri dalla battigia e non potranno essere più alte di 8 metri.

Si tratta di un parere non vincolante ma il comitato ha chiesto al primo cittadino un consiglio comunale aperto per discutere dei rilievi mossi. Di altro parere la Confcommercio etnea che, attraverso una nota, ha spiegato che è “indubbia l’enorme valenza che riveste la realizzazione dell’opera in termini di sviluppo del territorio, di crescita occupazionale stabile nel tempo, di indotto che ne consegue per tutti i settori economici operanti nella provincia di Catania”.

“L’inizio dei lavori con la costruzione delle varie strutture – aggiunge la Confcommercio – che insisteranno nell’area, creerà nuove occasioni di lavoro per operai specializzati nell’edilizia e inizieranno le commesse di forniture dei componenti indispensabili per la realizzazione delle varie opere, con innegabili ricadute positive per il commercio, per l’artigianato e per le imprese fornitrici di servizi e di impiantistica”.

Invece il Comitato No Pua contesta questa visione e il modello di sviluppo sotteso ad essa. Le associazioni pensano che un agglomerato del genere non porterà all’incremento turistico auspicato e sottolinea come un grande centro congressi a Catania vi sia già: le Ciminiere. Inoltre il comitato, alla luce dei rilievi del Cru, propone di rivisitare completamente l’opera anche alla luce delle recenti vicende giudiziarie emerse dalle motivazioni della condanna dell’ex presidente Raffaele Lombardo in primo grado.

Si discuterà anche della richiesta di cambio di destinazione urbanistica presentata dalla ditta Palaghiaccio per convertire la pista in un’area commerciale.

I DEHORS. Si è tanto parlato del regolamento che dovrebbe regolare l’occupazione del suolo pubblico ma tutto si è arenato. Dopo la tensione in occasione della presentazione del regolamento e la richiesta di analizzare i vari emendamenti presentati da parte del consiglio sembra che tutto si sia bloccato. Da un lato vi sono le esigenze dei residenti – specie quelli del centro storico – che temono un’invasione selvaggia del suolo pubblico e il mancato rispetto delle distanze di sicurezza, dall’altro quelle dei commercianti che sperano – visto che il freddo è arrivato e che non dura tantissimo a Catania – di sfruttare i dehors per incrementare il bacino di clienti.

In merito interviene il consigliere di Grande Catania Andrea Barresi, componente della commissione commercio: “Chiediamo all’amministrazione di ritornare sulla delibera considerata la grave crisi economica. Ovviamente si dovranno rispettare i principi di decoro urbano di una città che è patrimonio Unesco ma i dehors serviranno agli esercenti per riavviare l’economia. Inoltre porteranno nuove entrare nelle casse comunali e si debellerà l’abusivismo commerciale e la deregolamentazione”.

“Non capiamo perché – aggiunge Barresi – non si riesca a portare il regolamento in aula. Io sarei pronto a discutere anche domani stesso, ma ancora non c’è niente all’orizzonte: si è paventata l’attesa di un parere della sovrintendenza ma ormai è troppo che aspettiamo. Se l’assessore non è in grado allora tragga le sue conclusioni e si dimetta”.