Catania, il consiglio “regola” il caos delle aziende partecipate

Catania, il consiglio “regola” il caos delle aziende partecipate

CATANIA Alla fine di un lungo iter il consiglio comunale etneo, con il voto unanime e bipartisan dei 27 consiglieri presenti in aula, ha approvato il regolamento che disciplinerà il sistema dei controlli sulle società partecipate.

Attraverso il regolamento l’amministrazione comunale intende costruire una “casa di vetro” attorno alle aziende che, gestite malamente, hanno prodotto bilanci con un passivo molto alto non assicurando nemmeno un servizio soddisfacente alla città.

L’atto approvato questa sera dal consiglio comunale regolerà in maniera diversa i rapporti tra il Comune e l’Asec, la Sidra, la Multiservizi, l’Amt e la Sostare con un controllo costante e capillare e con la possibilità di decurtare il 30% dei compensi annui degli amministratori delle partecipate qualora non raggiungessero il pareggio di bilancio.

“Si tratta di un atto importante e necessario – ha spiegato l’assessore Giuseppe Girlando – che prevede uno scambio costante di dati tra il Comune e le aziende e consentirà un controllo di certi comportamenti che in passato avveniva soltanto a posteriori”.

“Il regolamento – ha proseguito l’assessore – riguarda anche l’accesso e la trasparenza e servirà per un controllo economico, per verificare l’efficienza di gestione e i servizi offerti”.

Un controllo che ci si augura rigoroso visto i bilanci in passivo per 32 milioni di euro delle partecipate etnee e le vertenze che riguardano 132 lavoratori della Multiservizi che rischiano il posto di lavoro e oltre 10 lavoratori della Sidra.

L’opposizione – ancora una volta – con senso di responsabilità è rimasta in aula per garantire il numero legale e votare il provvedimento ma non ha fatto mancare i propri rilievi. Secondo il capogruppo di Grande Catania Giuseppe Castigione “il problema è che questa amministrazione non produce fatti”.

“Ci aspettavamo il contratto di servizio delle partecipate e non c’è – prosegue Castiglione – e non si parla del futuro dei lavoratori. Manca un progetto e un piano industriale per le partecipate: dove sono le risposte dell’amministrazione?”.

Manlio Messina, capogruppo di Area Centrodestra, ha votato favorevolmente ma ha precisato che “l’ascia di guerra non è deposta”.  Si prevedono nuove burrasche intorno al bilancio di previsione che sarà discusso tra non molto in aula.