Catania, cosa c’è che non va? Risposte e idee di Sebastiano Arcidiacono

CATANIA – La città etnea è un paradiso terrestre, almeno su questo non ci piove: abbiamo il mare, la montagna, il cibo buono, monumenti, chiese e palazzi da far venire i brividi anche al più cinico degli sguardi.

Le potenzialità sono tante ma… i risultati sono spesso scadenti, o comunque non all’altezza della aspettative.  

Di questo e tanto altro abbiamo parlato oggi con il consigliere comunale Sebastiano Arcidiacono.

Partiamo da uno sguardo generale sulla città: cosa va, cosa non va e, soprattutto, dove e come si può migliorare?

Certamente non va il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini, c’è uno scollamento… ma soprattutto non va tutta la parte che riguarda la vivibilità, a partire dalla questione ambientale, raccolta differenziata e rifiuti, ma anche il traffico e il non avere pensato ad un sistema di parcheggio di mobilità integrata. Così come è sotto gli occhi di tutti il fatto che i ragazzi scappino da qui per studiare all’estero o dopo l’università fuggono per lavorare. È una città che ha tante potenzialità ma che rischia di inaridirsi per la perdita di risorse; non risorse economiche ma umane, i giovani.

Ha toccato un nodo cruciale: i giovani. Come poterli “ricatturare”?

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Non si viene a creare un paradosso se i giovani che devono far ripartire la città sono quelli che, a causa della città stessa, fuggono? Come evitare che il cane si morda la coda?

Questo è un corto circuito che si deve certamente evitare: da una parte gli imprenditori non investono, o delocalizzano, dall’altra i giovani vanno via. Bisogna fermarsi e ripartire. Da dove? Beh, Catania ha ancora i protagonisti della vita sociale, politica ed imprenditoriale del ‘900, diciamocelo pure. Sia nelle prospettive delle prossime candidature regionali sia nella città di Catania, abbiamo un sindaco che negli ultimi 30 anni ha fatto il primo cittadino per 15. La città ha un sindaco di fine ‘900. Questo, ovviamente, non significa che che l’età sia espressione negativa o positiva, è che… bisogna andare oltre questi protagonisti del 900, fare in modo che i giovani possano assumere i ruoli di guida della città. Se chi sta nei ruoli di responsabilità invece li mette ai margini e preferisce farli scappare via arriveremo alla desertificazione”

I dati del Sole 24 ore ci dicono che l’università di Catania è al 54° posto sui 61 atenei statali. Considerato che i giovani fuggono principalmente durante il periodo scolastico o post scolastico, crede che uno sviluppo universitario possa favorire quello della città?

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In sintesi, c’è bisogno di cambiamento. C’è bisogno di un rinnovamento generazionale per far sì che l’arido presente inizi a dare frutti e così, lasciatecelo dire, finalmente, saremo all’altezza delle nostre potenzialità.