CATANIA – Continua a far discutere la seduta consiliare dello scorso lunedì che ha visto, seppur con grave ritardo, l’approvazione del bilancio di previsione 2014. Il comunicato di fuoco diramato ieri dalla consigliera, nonché presidente della commissione servizi sociali, Erika Marco è stato un durissimo j’accuse contro l’opposizione per la presentazione di un ordine del giorno relativo all’assistenza scolastica per gli studenti con disabilità e contro la stessa maggioranza, colpevole di aver abbandonato l’aula.
La consigliera ha stigmatizzato “il solito teatrino dell’apparire in merito alla discussione sull’assistente all’autonomia e alla comunicazione, una vicenda che la maggioranza studia da tempo ma che, invece è stata fatta propria dall’opposizione a causa della mancanza di molti consiglieri della maggioranza”.
Per capire meglio i contenuti di una polemica che tocca, non marginalmente, i diritti degli studenti occorre risalire alla genesi del contestatissimo ordine del giorno proposto da Manlio Messina e approvato dall’aula.
Le famiglie catanesi – aggregate dalle associazioni – con ragazzi disabili e con handicap fisici o sensoriali hanno manifestato alla politica locale l’esigenza di istituire e sovvenzionare adeguatamente la figura dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione.
Si tratta di una figura specialistica ad personam che deve essere fornita al singolo studente con disabilità – in aggiunta all’assistente igienico personale, all’insegnante di sostegno e agli insegnanti curricolari – per sopperire ai problemi di autonomia e comunicazione dei ragazzi.
E’ una figura prevista dalla legge 104/92 che all’articolo 13 comma 3 recita: “Nelle scuole di ogni ordine e grado l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati”.
Promotrice dell’incontro tra i capigruppo del consiglio e i genitori dei ragazzi è stata Elisabetta Vanin del gruppo “Con Bianco per Catania” di professione logopedista e particolarmente impegnata nel settore, con l’appoggio della presidente del consiglio Francesca Raciti.
La consigliera getta acqua sul fuoco delle polemiche: “A parte tutto, quello che conta è il risultato e credo che la politica debba essere al servizio degli svantaggiati. Queste famiglie hanno bisogno per i loro figli della figura di un assistente per poter frequentare le lezioni e dalla loro istanza è nato un percorso. Abbiamo proposto un emendamento firmato da tutti i capigruppo tranne Messina per destinare una somma di 5mila euro e impegnare l’amministrazione a redigere un regolamento”.
“Io comunque tengo a sottolineare – conclude la Vanin – che l’importante è la risposta della politica che ha ascoltato e raccolto le esigenze di questi ragazzi. Sono contenta così”.
Da dove è nato quindi l’ordine del giorno “della discordia” proposto da Manlio Messina di Area Popolare?
“Ho presentato un odg – spiega Messina – per una questione puramente tecnica. In bilancio per inserire le somme vi deve essere un apposito capitolo e un regolamento. Ho detto questo sin dall’inizio e ho presentato un impegno per l’amministrazione di redigere un regolamento e un capitolo di bilancio inserendo la somma di 500mila euro che per i bisogni di Catania dovrebbe essere di circa 5 milioni di euro, ma è già un primo segnale. L’emendamento quindi presentato da 5mila euro non aveva molto senso”.
Come raccontato da NewSicilia.it poi l’odg è stato rimodulato e approvato con una somma di 200mila euro. Ma Messina spiega inoltre che “l’odg non è stato un atto demagogico o una vittoria che l’opposizione ha voluto intestarsi: non si scherza con i bambini. Ho chiesto più volte sia alla Vanin sia ad altri colleghi di maggioranza di firmare l’ordine e non hanno voluto farlo”.
A confermare la versione del capogruppo Manlio Messina sono diversi consiglieri di maggioranza. “Io non voglio entrare in polemiche e anzi voglio smorzare questa cosa – spiega Elisabetta Vanin – anzi sono troppo felice per queste famiglie e su questi temi non c’è né destra né sinistra. Ringrazio i colleghi Marco e Messina per i risultati raggiunti”.
Eppure a non votare l’ordine del giorno di Messina sono stati sia la consigliera Marco (che ha votato contro) che la consigliera Vanin, assente, e insieme a lei vi erano ampi pezzi della maggioranza. Mentre la presidente Raciti, che pure aveva promosso il vertice con le associazioni, si è astenuta.
All’appello nominale hanno votato favorevolmente i consiglieri di opposizione Messina, Tringale, Giuffrida, Pellegrino, Castiglione, Parisi, Anastasi e Barresi. Per la maggioranza Arcidiacono, Catalano, Nicotra e Coppolino. Contrari Lombardo, Marco, Musumeci, Trichini, Crocitti, Mastandrea, Porto, Bottino, Vullo e Failla.
Indubbiamente le acque sono molto agitate nella maggioranza consiliare. Per alcuni esponenti che hanno votato a favore dell’odg ha prevalso, per l’appunto, la logica di andare oltre gli steccati politici e di pensare alla salute e al benessere degli studenti meno fortunati. La presidente della commissione servizi sociali Marco ha parlato di un “tradimento”.
In questi frangenti ci auguriamo che la politica possa volare alto e garantire la tutela dei più deboli senza rivendicazioni di sorta.
Servirà, dunque, un nuovo slancio politico nella frastagliata e scomposta maggioranza. Questa sera in consiglio si discuterà, tra i vari temi, la richiesta di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte del paracadutista siracusano Emanuele Scieri e la vicenda della formazione professionale.
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