CATANIA – Mentre in città continua a montare la polemica sul caso Empire – con un certo silenzio sia della maggioranza, sia dell’opposizione e sia dell’associazionismo antimafia – qualcuno che fa sentire la propria voce da “dissidente” c’è.
Prima ci ha pensato Niccolò Notarbartolo in consiglio comunale con un duro botta e risposta con il vice sindaco Marco Consoli (e i due sono stati invitati ad un confronto a CittàInsieme), poi l’ex sindaco Raffaele Stancanelli – solitamente restio nel commento dei fatti dell’amministrazione cittadina – si è sfogato su facebook e il suo pensiero è stato ampiamente condiviso da molti.
La sintesi è: se fosse successo a me sarebbe successo il finimondo. E in effetti è un pensiero che regge.
Il segretario del circolo Pd San Leone – Rapisardi Angelo Mammana ci ha messo il carico: “Sulla vicenda Empire e sugli accordi stretti tra il Comune di Catania ed il proprietario della discoteca Domenico Di Bella, accusato dai magistrati catanesi di essere il prestanome del boss Ieni, credo che il Partito Democratico catanese non possa stare in silenzio. Non questa volta, non in questa occasione. Il Pd, che è alla guida l’amministrazione cittadina, ha il dovere di dire qualcosa: è una questione di rispetto per tutta la città”.
Mammana chiarisce di “non credere a legami tra l’amministrazione Bianco e la criminalità, ma questa vicenda ha creato molto sconcerto tra i cittadini catanesi e a maggior ragione tra gli iscritti del Partito democratico” e accusa Licandro di “poca accortezza” e lo invoglia alle dimissioni chiedendo l’intervento di, un finora silente, Enzo Napoli.