Caos Teatro Stabile, irrompe la Saverino: “Da troppo tempo non c’è trasparenza di gestione”

CATANIA – “Negli ultimi sei anni è mancata la trasparenza e chiarezza di gestione”: tuona così la consigliera Ersilia Saverino in merito al caso scoppiato sul Teatro Stabile di Catania a cui, ieri, è stato consegnato l’ennesimo decreto ingiuntivo.

Una denuncia già fatta dalla Saverino nel 2010 che incalza: “Che la situazione fosse drammatica si era capito già nel 2014, quando lo Stabile ha subito un grave declassamento da parte del Ministero, con la conseguente perdita di finanziamenti. Ma nessuno ne ha tenuto conto”.

Osservazioni che hanno avuto poca considerazione, ma che oggi, sicuramente, dimostrano quanto fossero vere: “Oggi – prosegue la consigliera – i fatti mi danno ragione e il teatro rischia di rimanere chiuso per chi sa quanto tempo. Vorrei ricordare che nel 2006 c’erano circa 10 mila abbonati. Nel 2012 meno della metà”.

Il problema, adesso, è trovare un responsabile per quanto accaduto: “In passato non additavo nessuno, cercavo solo di far emergere un problema. Nel 2010 ho fatto un intervento in cui ho chiesto esplicitamente di provvedere a trovare una soluzione, visto che ancora i tempi lo permettevano. Oggi, ci sarebbero ancora, ma il tempo a disposizione è veramente poco”.

Infatti, sono tante le cose che giocano a sfavore: “I decreti ingiuntivi sono all’ordine del giorno – spiega la Saverino – il laboratorio di scenografia è stato chiuso, la SIAE non viene pagata e i lavoratori non percepiscono gli stipendi da mesi. Per non parlare del fatto che la programmazione è gestita malamente dal direttore artistico”.

A questo punto, l’unica cosa che conta, al momento, è avere trasparenza assoluta nella gestione: “Spero che sotto questo punto di vista il sindaco Enzo Bianco e il nuovo presidente Salvatore La Rosa facciano qualcosa”.

Intanto, è certo che i lavori all’interno del Teatro saranno interrotti temporaneamente a causa della mancanza di fondi e pagamenti. Questo almeno secondo quanto emerso da un’assemblea dei lavoratori che si è tenuta questa mattina. I dipendenti, infatti, hanno deciso che da domani incroceranno le braccia. Cinque mesi senza stipendio sono insostenibili e, soprattutto, i lavoratori non intravvedono un futuro. Saranno fermate, dunque, le produzioni sia della Sala Verga di via Fava sia della Sala Musco di via Umberto. E i lavoratori ci tengono a porgere le loro scuse per i disagi che stanno creando agli abbonati.

Lunedì prossimo, invece, si riunirà il consiglio di amministrazione per fare il punto della situazione.