Camporotondo, il presidente del consiglio comunale non gli dà la parola: lui replica con “Heil Hitler”

Camporotondo, il presidente del consiglio comunale non gli dà la parola: lui replica con “Heil Hitler”

CAMPOROTONDO ETNEO – Mentre si discuteva l’approvazione del bilancio del comune di Camporotondo Etneo, il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Montesano appartenente alla lista civica “Liberi e Forti“, ha replicato in maniera provocatoria (anche se inopportuna), ad un rifiuto su un possibile intervento in aula, con il saluto “Heil Hitler” al presidente del consiglio comunale Giovanni Torrisi.

L’accaduto in consiglio comunale

La seduta del consiglio comunale era stata prevista principalmente per l’approvazione del bilancio. Durante un classico dibattito di aula, il consigliere di minoranza Giuseppe Montesano avrebbe chiesto la parola al presidente del consiglio Giovanni Torrisi, che stando alla ricostruzione dei fatti, non l’avrebbe concessa in quanto non fosse “argomento in ordine del giorno“; dopodiché il consigliere comunale ha criticato l’operato del presidente consiliare e sul momento stesso, è arrivato il saluto nazista “Heil Hitler” e la definizione di “ducetto“.

Le parole del sindaco di Camporotondo Etneo Filippo Rapisarda

Su una pagina social del primo cittadino camporotondese Filippo Rapisarda, viene commentata così la vicenda consiliare:

Quello a cui, ahimè, abbiamo assistito è stato, invece, un deserto di idee da parte di una minoranza, non posso nemmeno definirla opposizione, telecomandata da un ormai libero cittadino che inneggia odio, semina ansie e disperde falsità tra i cittadini che, non meno di cinque mesi fa, hanno sottolineato quanto fossero stanchi di questo tipo di fare amministrativo. La miglior manifestazione di questo gruppo si è avuta ieri sera quando un consigliere comunale di minoranza ha ritenuto opportuno rivolgersi al presidente del consiglio con un “Heil Hitler“…Espressione condannata duramente da tutte le forze politiche nazionali, dal nostro codice penale e, non per ultimo, dal buon senso di ogni cittadino che ne conosce il reale significato storico. Io potrei dissociarmi, gridare vergogna sui social incitando all’odio ma l’unica cosa che posso auspicarmi per il paese del quale sono primo cittadino sono le dimissioni immediate del consigliere in questione. Le scuse non possono bastare quando il gesto è così grave e sarebbe stato opportuno che il capogruppo di opposizione si allontanasse moralmente da tale gesto insieme agli altri consiglieri di opposizione. Trovo stomachevoli i teatrini ai quali puntualmente la minoranza ci costringe ad assistere, sia tra i banchi del consiglio che tra i loro sostenitori in aula, ma questa volta è stato superato un limite etico e morale che non può e non deve essere ignorato”.

Le dichiarazioni dell’ex sindaco di Camporotondo Etneo Filippo Privitera

L’ex primo cittadino camporotondese durante la decade che è andata dal 2013 al 2023 Filippo Privitera ha dichiarato sull’accaduto le seguenti parole:



Prendiamo atto del tentativo di mistificazione della realtà da parte della amministrazione, felice di negare i diritti della minoranza per poi ergersi a paladino della democrazia. Il gesto evidenziato dal vostro spettabile e attento giornale è stata una reazione, probabilmente istintiva per i continui e immotivati dinieghi alla quale sono seguite le scuse del consigliere Montesano, per il quale gesto evidenziate una presa di distanze non avvenuta dai consiglieri colleghi di minoranza perchè i torti subiti sono ben più gravi del gesto evidenziato, per i quali peraltro abbiamo deciso di portare in altre sedi l’attenzione su atti e fatti riguardanti il consiglio comunale stesso. Riteniamo giusto raccontare però i fatti ben più gravi che hanno portato al 31 ottobre non evidenziatovi da amministratori in cerca di notizia, da dove parte il fatto?

Giorno 24 ottobre 2023 al consiglio comunale convocato anche per dare risposta alle interrogazioni (risposte in ritardo e non conclusive) l’assessore Guarnaccia chiamava in causa raccontando falsità la consigliere Gabriele assente per adesione all’Assemblea Nazionale Anci, alla quale è stato negato il diritto di fare una comunicazione,  non sul merito della interrogazione ma nel merito dei comportamenti umani in data 30 ottobre 2023; non contento lo stesso assessore a fine seduta confrontandosi con l’ex sindaco, non contento per essere stato inchiodato alla verità, ovvero che un uomo possa ritenersi tale solo se rispetta i principi basilari come non parlare di persone assenti, rispondeva “o caca macari tu” animando ingiustamente gli animi dei presenti. Il 31 ottobre infine accade quanto riportato. Ci poniamo delle domande e le riproponiamo voi: è più grave il gesto provacatorio ed incompreso di Montesano o la violenza dell’assessore guarnaccia alla sorella del consigliere Gabriele, è più grave che abbia chiesto scusa per essersi fatto capire male negli abusi subiti o il fatto che da cinque mesi si neghino ripetutamente i diritti dei consiglieri senza scuse? Ci permettiamo a questo punto di pubblicarvi di seguito la comunicazione che “non s’ha da fare” secondo il presidente: “La sottoscritta consigliere comunale del gruppo consiliare “Liberi e Forti per Camporotondo“, chiamata in causa pur se assente, non può esimersi dal comunicare quanto segue.
Mi rivolgo a quest’aula per condannare l’attività di amministratori dedicati a sfogare i propri vecchi rancori più che a dedicarsi ad adempiere le funzioni loro assegnate.
Mi rivolgo a voi e a noi tutti per ricordarci l’un l’altro che attaccare un assente è un gesto politicamente vigliacco che va censurato a voce forte e testa alta da ognuno di noi consiglieri, gesto a volte ritenuto utile però da qualche assessore al fine di non poter dare l’opportunità di smentire le tante castronerie dette“.

Le dichiarazioni del consigliere comunale Giuseppe Montesano

Il consigliere comunale Giuseppe Montesano ha voluto rilasciare una sua versione dell’accaduto:

Il gesto da me compiuto, utilizzato dal presidente e dall’amministrazione in maniera volutamente errata e distorta, era chiaramente un modo “forte” per sottolineare il clima dittatoriale, purtroppo sempre utilizzato in tutte le sedute di questo consiglio.
Non sono un sostenitore del fascismo e ne prendo pubblicamente le distanze. Il tanto condannato gesto, al contrario di ciò che maldestramente si tenta di far credere, voleva solo evidenziare la totale assenza di democrazia, atteso che come si evince dal video integrale, il Presidente ad ogni richiesta del consigliere Helga Gabriele e mia, rispondeva “non le do la parola, gliel’ho già data e adesso non parla più, le ho dato la possibilità di parlare, lei deve chiedere il permesso di parlare, io le ho già dato abbastanza spazio”, e addirittura chiedeva di leggere preventivamente la comunicazione del consigliere Gabriele, prima di poterne permettere la lettura in aula.
Il consiglio comunale deve essere condotto secondo legge e regolamento e soprattutto nel rispetto del fondamentale principio di democrazia, ottenuto con grandi ed importanti battaglie, e non secondo le modalità discrezionali e discutibili del presidente del consiglio.
Infine, mi preme ricordare che la Costituzione Italiana, all’articolo 21, sancisce il chiaro diritto della libertà di parola, diritto probabilmente rimosso dall’attuale presidente del consiglio comunale di Camporotondo.