CATANIA – “Sono prive di ogni fondamento le voci relative all’interruzione del tavolo tecnico voluto dall’amministrazione comunale sulla questione Amt“.
Ad affermarlo le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con le rispettive sigle di categoria Filt Cgil, Filt Cisl, Uil trasporti e Ugl trasporti autoferrotranvieri, che bollano come falsa la notizia apparsa oggi sulla stampa locale: “La trattativa continua nella sede deputata, tant’è che il prossimo 6 settembre siamo stati convocati dai vertici aziendali per un incontro utile a proseguire il discorso intrapreso sulla modifica dell’ordine di servizio n° 38 e la relativa valutazione della nuova bozza di accordo“.
“Il ruolo dell’assessore Girlando si è concluso dopo aver ascoltato la nostra posizione sulla questione anche perchè l’esponente della giunta comunale non può firmare accordi che non sono di sua pertinenza, ma di competenza della dirigenza dell’Amt. Ciò che, invece, adesso preoccupa non poco è il futuro della trattativa stessa e quello della partecipata che non possono continuare a rimanere nelle mani di un presidente la cui posizione è ormai un mistero e di un direttore, il terzo in pochi anni, dimissionario” hanno aggiunto i sindacati.
“Tra l’altro – hanno proseguito – ci sono punti sui quali non ci siamo mai espressi, come ad esempio l’aumento del costo del biglietto da 90 minuti che per noi è improponibile in questa fase. Per questo, in attesa di conoscere gli sviluppi dell’incontro di martedì, chiediamo alla politica di dare il segnale forte che ancora oggi attendiamo. Da troppo tempo ormai auspichiamo il rinnovo delle massime carche aziendali ed un nuovo piano industriale che vada oltre il pur importante ordine di servizio, che crea notevole disagio ai lavoratori. Il comune non può ignorare questi problemi derivanti da scelte fallimentari e da una disattenzione che sta producendo effetti devastanti, con un esponenziale aumento del debito. Riteniamo, dunque, corretta la fine del mandato esplorativo per condurre in sede aziendale le discussioni opportune, ma crediamo sia urgente più che mai la netta presa di posizione del socio unico per mettere in salvo il trasporto pubblico locale“.