CATANIA – Per diradare dubbi, perplessità e domande sempre più insistenti sull’affaire Tremestieri e sulla lista saltata all’ultimo momento il Pd ha indetto, ieri pomeriggio, una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il segretario provinciale Enzo Napoli, Jacopo Torrisi e il candidato di area dem Sebastiano Di Stefano.
Come aveva già fatto ieri il segretario provinciale torna a parlare di una “svista” e di un “errore burocratico”, quindi l’allegato 5 ter non sarebbe stato presentato per mera distrazione.
Ma alcuni elementi fanno sospettare che vi possa essere dell’altro. Le tensioni a Tremestieri Etneo non sono di certo mancate – come ha ammesso lo stesso Napoli – specie sulla scelta del candidato a sindaco non appoggiata da uno dei due circoli cittadini rappresentato da Rosalia Pulitano.
Quest’ultima aveva visto in Di Stefano non il nuovo ma un esponente legato a passate amministrazioni, infatti si era già candidato a sindaco in un movimento vicino al deputato Leanza e aveva rivestito la carica di vice sindaco del primo cittadino Rapisarda.
[wpvp_embed type=youtube video_code=vewT0NZ1tPo width=670 height=377]
Una spaccatura sul nome di Di Stefano che potrebbe avere delle ripercussioni. “La candidatura scelta a Tremestieri – spiega Enzo Napoli – nasce qualche mese fa. Ho incontrato i segretari dei due circoli e uno dei due non ha approvato. Ma attorno a Di Stefano c’è uno schieramento forte che punta a vincere e anche se non ci saremo come lista avrà tutto il nostro appoggio. Ci sono state, come a Bronte, delle discussioni animate ma siamo con il nostro candidato”.
“In questo momento – proseguono all’unisono Napoli e Torrisi – la Pulitano è contro il partito. La commissione di garanzia valuterà questa posizione e probabilmente, con nostro dispiacere, non potrà ritirare la tessera del Pd per i prossimi due anni. Questa è la regola”.
Sembrerebbe che il figlio della segretaria dissidente si sia candidato in una lista opposta a quella di Di Stefano. Alcune voci hanno parlato di una volontà di Jacopo Torrisi di proporsi come assessore e anche su questo punto potrebbe esserci stata una rottura, così come hanno riportato di una rottura con il Megafono che appoggerebbe Santi Rando.
Per Torrisi è solo “fantascienza” e “manca solo la tesi del complotto degli alieni”: “Abbiamo lavorato alla presentazione della lista – spiega – sino a notte ed è stato un inconveniente che purtroppo è capitato”.
Sull’appoggio di Luca Sammartino a Santi Rando i vertici del Pd provinciale sono netti: “La regola vale per tutti. Chi non appoggia i candidati del Pd non potrà ritirare la tessera per due anni”.