Aci Castello, sindaco Drago protesta per chiusura impianti di conferimento dei rifiuti

Aci Castello, sindaco Drago protesta per chiusura impianti di conferimento dei rifiuti

ACI CASTELLO – Nell’area etnea chiudono per esaurimento gli impianti di conferimento dell’organico, la rabbia del sindaco Drago:Vanificati i nostri sforzi per la raccolta differenziata. Troveremo i responsabili di questo danno per le nostre comunità”.

Sono rimasto allibito dopo aver ricevuto la notizia che, da domani, gli impianti dell’area etnea (eccetto “Kalat ambiente” che dovrà servire i comuni di competenza), che fino ad oggi hanno accolto la frazione organica della raccolta differenziata dei nostri comuni, saranno chiusi per esaurimento degli spazi disponibili. In questo modo tutti i nostri sforzi per raggiungere le più alte percentuali di raccolta differenziata possibili saranno vanificati in un sol colpo, visto che la discarica dovrà necessariamente associare l’organico all’indifferenziato”.

Lo dichiara con rabbia il sindaco di Aci Castello, Filippo Drago, che annuncia per le prossime ore la costituzione di un gruppo di lavoro di legali ed esperti per avviare ogni azione possibile a tutela dei cittadini che saranno indubbiamente danneggiati da questo improvviso stop sull’abbancamento dell’organico.

“È una vergogna ciò che sta accadendo perché nel giro di poche settimane vedremo scendere vertiginosamente la quota di differenziata effettuata, di certo non per colpa nostra perché noi continueremo a conferirla in discarica con lo stesso sistema. Siamo furibondi perché i costi aumenteranno e dovremo correre il rischio di vederci accollata anche la sanzione dell’ecotassa. Certo è che i responsabili di tutto questo non potranno continuare ad agire indisturbatirincara la dose il primo cittadino – perché verranno scovati e dovranno dare conto alla cittadinanza del totale immobilismo che ha condotto a questo. Siamo stanchi di pagare e soccombere grazie al menefreghismo di chi, invece, avrebbe dovuto già da tempo prevedere tutto ciò e siamo anche pronti a proteste più clamorose se da Palermo non arriveranno subito misure correttive”.