Aci Castello, albergatori contro tassa di soggiorno. Il sindaco: “Presto tavolo tecnico”

ACI CASTELLO – Fine anno burrascosa per il Comune di Aci Castello e per gli albergatori del territorio. Casus belli è l’aumento della tassa di soggiorno approvato dal consiglio comunale con alcuni voti favorevoli provenienti anche dall’opposizione.

Le forti proteste degli albergatori sono dovute, in particolar modo, alla percentuale dell’aumento della tassazione che arriva anche a una maggiorazione del 150%. Così se prima per un albergo a 4 stelle occorreva pagare 1 euro a persona per notte adesso si dovrà pagare ben 2,50 euro.

Durissimo l’ex assessore regionale, nonché presidente di Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi: “L’aumento dell’imposta di soggiorno ad Acicastello è un tradimento e uno schiaffo al buon senso. La situazione di crisi pare sia lampante per tutti, fuorché forse per il sindaco Drago e la sua giunta, cui basterebbe leggere copia dei bilanci delle aziende o ascoltare i sindacati dei lavoratori”.

“Al contrario – aggiunge Torrisi – il consiglio comunale ha modificato il regolamento dell’imposta di soggiorno inserendo due stagionalità e applicando, poi, incrementi del 100% e 150% con effetto immediato e decidendo al posto della Giunta un incremento addirittura superiore a quello dichiarato dal sindaco e, comunque, con importi più alti della città di Catania e, persino, di Taormina”.

Ad Aci Castello diverse sono le strutture recettive di pregio che saranno investite dai forti rincari ad eccezione però dei bed and breakfast.

Federalberghi e Confindustria Turismo promettono battaglia anche in sede legale, valutando l’opportunità anche di un esposto in procura.

Per la presidente di Confindustria Alberghi Ornella Laneri si tratta di “un esempio di cecità”. NewSicilia.it ha contattato il sindaco Filippo Drago che ha affermato di “comprendere le ragioni degli albergatori” e di essere “pronto a un confronto”.

“Si tratta di un adeguamento – spiega il primo cittadino – scelto in maniera bipartisan per valorizzare gli aspetti del nostro territorio. Così come i cittadini pagano la Tasi per i servizi indivisibili noi utilizzeremo la tassa di soggiorno per lo sviluppo turistico”.

“In base al regolamento approvato – aggiunge Drago – occorrerà istituire un tavolo tecnico per aprire una concertazione e oggi stesso farò il decreto per istituirlo in modo tale da poter incontrare gli albergatori nei prossimi giorni. L’amministrazione aveva anche proposto in consiglio un emendamento che adeguava le tariffe a Catania ma è stato bocciato in maniera bipartisan”.

“C’è comunque – ha concluso il sindaco – la volontà di ascoltare tutti e di indirizzare la spesa nel miglior modo possibile”.